Oggi, il binomio genere-digitale si articola in dimensioni parzialmente diverse e in un più ampio spettro tematico rispetto al passato, riflettendo la complessità intrinseca ai due termini che lo compongono. Il genere si configura infatti come un costrutto sociale situato, variabile, contrastivo, relazionale, scalare, sottoposto a processi discorsivi che creano, alimentano o riducono le differenze, in un movimento continuo di revisione e assestamento di schemi socio-culturali (Burgio, 2015). Il digitale appare come un concetto altrettanto ampio e sfaccettato, che include strumenti, tecnologie, piattaforme, mindset, spazi e linguaggi non solo polimorfi, ma anche in veloce e costante movimento. La polarizzazione tipica dei primi studi sulla relazione tra genere e digitale, che da un lato hanno guardato ottimisticamente alle potenzialità della Rete in termini di fluidità o superamento delle rigidità di genere, dall’altro hanno espresso preoccupazioni per rischi quali il turismo di genere o il rafforzamento di concezioni biologicamente deterministiche associate all’uso delle tecnologie (Nakamura, 2002), si rintraccia in parte anche in riflessioni e indagini più recenti, ma appare sfumata dalla maggiore ricchezza e dalla più diffusa profondità di temi e dimensioni di analisi.
Abitare gli spazi digitali. Prospettive di genere su immaginari, estetiche e pratiche culturali in rete / Panarese, P.; Parisi, S.; Comunello, F.. - In: MEDIASCAPES JOURNAL. - ISSN 2282-2542. - 18(2021), pp. 3-15.
Abitare gli spazi digitali. Prospettive di genere su immaginari, estetiche e pratiche culturali in rete
P. Panarese
Primo
;S. Parisi
Secondo
;F. Comunello
Ultimo
2021
Abstract
Oggi, il binomio genere-digitale si articola in dimensioni parzialmente diverse e in un più ampio spettro tematico rispetto al passato, riflettendo la complessità intrinseca ai due termini che lo compongono. Il genere si configura infatti come un costrutto sociale situato, variabile, contrastivo, relazionale, scalare, sottoposto a processi discorsivi che creano, alimentano o riducono le differenze, in un movimento continuo di revisione e assestamento di schemi socio-culturali (Burgio, 2015). Il digitale appare come un concetto altrettanto ampio e sfaccettato, che include strumenti, tecnologie, piattaforme, mindset, spazi e linguaggi non solo polimorfi, ma anche in veloce e costante movimento. La polarizzazione tipica dei primi studi sulla relazione tra genere e digitale, che da un lato hanno guardato ottimisticamente alle potenzialità della Rete in termini di fluidità o superamento delle rigidità di genere, dall’altro hanno espresso preoccupazioni per rischi quali il turismo di genere o il rafforzamento di concezioni biologicamente deterministiche associate all’uso delle tecnologie (Nakamura, 2002), si rintraccia in parte anche in riflessioni e indagini più recenti, ma appare sfumata dalla maggiore ricchezza e dalla più diffusa profondità di temi e dimensioni di analisi.File | Dimensione | Formato | |
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