The “digital package” proposed by the European Commission in December 2020 marks the affirmation of the Union as a center of sovereign power over the digital environment, not only with respect to the large multinational companies that manage the flow of information on the Internet, but also with respect to the national States, which are gradually losing the possibility to regulate the phenomena occurring online independently. To achieve this goal, the European Commission has moved mainly along three lines: 1) the data sharing for the development of artificial intelligence systems; 2) a greater control over gatekeepers (i.e., digital platforms that can condition access to the market) in order to prevent them from abusing their dominant position; 3) a greater accountability of digital intermediaries for the content produced and disseminated by the end users of their services, paying particular attention to large-scale platforms. This undermines the principle of provider neutrality, sanctioned by the European directive on electronic commerce dating back to 2000. Through the reaffirmation of its digital sovereignty, the European Union seems to reclaim its nature as an area of rights and freedom, capable to ensure an anthropocentric and personalist governance of innovation.

Il “pacchetto digitale” proposto dalla Commissione europea a dicembre 2020 segna l’affermazione dell’Unione come centro di potere sovrano sull’ambiente digitale, non solo rispetto alle grandi imprese multinazionali che gestiscono il flusso di informazioni in Internet, ma anche rispetto agli Stati nazionali, i quali vanno via via perdendo la possibilità di disciplinare in modo autonomo i fenomeni che avvengono online. Per realizzare tale obiettivo, la Commissione europea si è mossa principalmente lungo tre direttrici: 1) il data sharing per lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale; 2) un maggiore controllo sui gatekeeper (cioè sulle piattaforme digitali in grado di condizionare l’accesso al mercato) onde evitare che essi possano abusare della loro posizione dominate; 3) una maggiore responsabilizzazione degli intermediari digitali per i contenuti prodotti e diffusi dagli utenti finali dei loro servizi, prestando particolare attenzione alle piattaforme di grandi dimensioni. Viene così scardinato il principio della neutralità del provider, sancito dalla direttiva europea sul commercio elettronico risalente al 2000. Attraverso la riaffermazione della propria “sovranità digitale” l’Unione europea sembra voler rivendicare la sua natura di spazio di libertà e di diritti, in grado di assicurare una governance antropocentrica e personalista dell’innovazione.

Il futuro digitale dell’Unione europea: nuove categorie di intermediari digitali, nuove forme di responsabilità / Allegri, Maria Romana. - In: RIVISTA ITALIANA DI INFORMATICA E DIRITTO. - ISSN 2704-7318. - (2021), pp. 7-23. [10.32091/RIID0036]

Il futuro digitale dell’Unione europea: nuove categorie di intermediari digitali, nuove forme di responsabilità

Maria Romana Allegri
Primo
2021

Abstract

The “digital package” proposed by the European Commission in December 2020 marks the affirmation of the Union as a center of sovereign power over the digital environment, not only with respect to the large multinational companies that manage the flow of information on the Internet, but also with respect to the national States, which are gradually losing the possibility to regulate the phenomena occurring online independently. To achieve this goal, the European Commission has moved mainly along three lines: 1) the data sharing for the development of artificial intelligence systems; 2) a greater control over gatekeepers (i.e., digital platforms that can condition access to the market) in order to prevent them from abusing their dominant position; 3) a greater accountability of digital intermediaries for the content produced and disseminated by the end users of their services, paying particular attention to large-scale platforms. This undermines the principle of provider neutrality, sanctioned by the European directive on electronic commerce dating back to 2000. Through the reaffirmation of its digital sovereignty, the European Union seems to reclaim its nature as an area of rights and freedom, capable to ensure an anthropocentric and personalist governance of innovation.
2021
Il “pacchetto digitale” proposto dalla Commissione europea a dicembre 2020 segna l’affermazione dell’Unione come centro di potere sovrano sull’ambiente digitale, non solo rispetto alle grandi imprese multinazionali che gestiscono il flusso di informazioni in Internet, ma anche rispetto agli Stati nazionali, i quali vanno via via perdendo la possibilità di disciplinare in modo autonomo i fenomeni che avvengono online. Per realizzare tale obiettivo, la Commissione europea si è mossa principalmente lungo tre direttrici: 1) il data sharing per lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale; 2) un maggiore controllo sui gatekeeper (cioè sulle piattaforme digitali in grado di condizionare l’accesso al mercato) onde evitare che essi possano abusare della loro posizione dominate; 3) una maggiore responsabilizzazione degli intermediari digitali per i contenuti prodotti e diffusi dagli utenti finali dei loro servizi, prestando particolare attenzione alle piattaforme di grandi dimensioni. Viene così scardinato il principio della neutralità del provider, sancito dalla direttiva europea sul commercio elettronico risalente al 2000. Attraverso la riaffermazione della propria “sovranità digitale” l’Unione europea sembra voler rivendicare la sua natura di spazio di libertà e di diritti, in grado di assicurare una governance antropocentrica e personalista dell’innovazione.
Commissione europea, Pacchetto digitale, Intermediari digitali
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Il futuro digitale dell’Unione europea: nuove categorie di intermediari digitali, nuove forme di responsabilità / Allegri, Maria Romana. - In: RIVISTA ITALIANA DI INFORMATICA E DIRITTO. - ISSN 2704-7318. - (2021), pp. 7-23. [10.32091/RIID0036]
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1598055
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus 1
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact