Sotto il vessillo di sant'Óláfr: legittimazione e sacralizzazione della guerra nella Norvegia del XII secolo

Compared to the rest of Western Christianitas, the process of sacralization of war in twelfth-century Norway shows some peculiar features. Although here too factors such as the cult of military or warrior saints, the defence of justice, of the patria and the Church led to the sacralization of certain types of wars, the Norwegian context differs in the centrality attributed to King Óláfr Haraldsson the Saint († 1030), national patron. Óláfr is indeed a saint who not only provides aid in battle to his successors, but in an age of civil wars is also invoked as dux and commander by Magnús Erlingsson, the legitimate ruler, and by his rival Sverrir Sigurðarson, who declare themselves to be miles and standard bearer (merkismaðr) of the saint, respectively. Ultimately, both parties claimed a special bond with the rex perpetuus Norwagie as a source of legitimation, justification and sacralization of their own cause.

Rispetto al resto della Christianitas occidentale, nella Norvegia del XII secolo il processo di sacralizzazione della guerra mostra dei tratti peculiari. Sebbene anche qui fattori quali il culto dei santi militari o guerrieri, la difesa della giustizia, della patria e della Chiesa conducessero alla valorizzazione o sacralizzazione di taluni tipi di guerre, il contesto norvegese si distingue per la centralità attribuita a re Óláfr Haraldsson il Santo (†1030), patrono nazionale. Óláfr è infatti un santo che non solo fornisce aiuto in battaglia ai suoi successori, ma in un'epoca di guerre civili è anche invocato come dux e comandante da Magnús Erlingsson, sovrano legittimo, e dal suo rivale Sverrir Sigurðarson, che si dichiarano rispettivamente miles e vessillifero (merkismaðr) del santo. In ultima analisi, entrambe le parti in lotta rivendicano un legame speciale con il rex perpetuus Norvegiae quale fonte di legittimazione, giustificazione e sacralizzazione della propria causa.