Il contributo s’inserisce nel filone di studi sull’area archeologica di Ostia Antica, specificatamente nei suoi rapporti con le Province africane comprese nell’attuale Tunisia caratterizzati da diversificate influenze, eredità, lasciti e intrecci culturali. In ambito ostiense l’intreccio di interessi e culture è ampiamente testimoniato dai diversificati culti e religioni che hanno lasciato edifici significativi legati alle diverse forme di religiosità (culti pagani greco-romani, di origine orientale, religione ebraica e cristiana), o dagli edifici termali legati alle esigenze delle diverse comunità ostiensi provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo. Ma soprattutto il Piazzale delle Corporazioni di Ostia Antica, è oggetto di un particolare approfondimento visto che tale struttura, retrostante la scena del Teatro, ha rappresentato nell’antichità un punto d’incontro tra civiltà diverse, luogo dove le comunità dei mercanti stranieri, associati su base etnica o per la propria origine, ritrovavano il proprio gruppo etnico di commercianti. Un luogo d’incontro commerciale dove alcune comunità del Nord-Africa e della Tunisia avevano depositi e magazzini di rappresentanza delle compagnie di navigazione e di commercio delle principali città del Mediterraneo e delle provincie d’Africa: tra questi i naviculari africani e le comunità di Alessandria, Sabratha, Cartagine. La bibliografia corrente, infatti, ha messo in evidenza come Ostia, grazie alla sua strategica posizione geografica, fosse diventata, nell’antichità, luogo di esportazione e importazione di merci, dove le navi giungevano da varie province come l’Africa. Esemplificando, si vuole ricordare che, nel rapporto tra Ostia e il territorio tunisino, nel 278 a. C., nel porto romano sbarca la flotta Cartaginese, inviata in aiuto dei Romani nella guerra contro Pirro e a seguire, nel 211 a. C., Ostia costituisce la base da cui partono le trenta quinqueremi di Publio Cornelio Scipione, dirette in Africa alla conquista definitiva di Cartagine. Senza dimenticare che le due città-stato, Roma e Cartagine, hanno avuto sempre l’esigenza di regolare le reciproche convenienze oltre che le rispettive zone di influenza; per secoli le due popolazioni hanno operato da alleate, condividendo interessi economici e metodologie di espansione.
Ostia Antica e le Provincie africane. Contatti, scambi, influenze ed eredità. Problematiche di studio e prospettive di valorizzazione / Turco, Maria Grazia; Gallico, Sonia. - In: RESTAURO ARCHEOLOGICO. - ISSN 1724-9686. - 2:a. XXVIII(2021), pp. 88-105.
Ostia Antica e le Provincie africane. Contatti, scambi, influenze ed eredità. Problematiche di studio e prospettive di valorizzazione
Turco, Maria Grazia;Gallico Sonia
2021
Abstract
Il contributo s’inserisce nel filone di studi sull’area archeologica di Ostia Antica, specificatamente nei suoi rapporti con le Province africane comprese nell’attuale Tunisia caratterizzati da diversificate influenze, eredità, lasciti e intrecci culturali. In ambito ostiense l’intreccio di interessi e culture è ampiamente testimoniato dai diversificati culti e religioni che hanno lasciato edifici significativi legati alle diverse forme di religiosità (culti pagani greco-romani, di origine orientale, religione ebraica e cristiana), o dagli edifici termali legati alle esigenze delle diverse comunità ostiensi provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo. Ma soprattutto il Piazzale delle Corporazioni di Ostia Antica, è oggetto di un particolare approfondimento visto che tale struttura, retrostante la scena del Teatro, ha rappresentato nell’antichità un punto d’incontro tra civiltà diverse, luogo dove le comunità dei mercanti stranieri, associati su base etnica o per la propria origine, ritrovavano il proprio gruppo etnico di commercianti. Un luogo d’incontro commerciale dove alcune comunità del Nord-Africa e della Tunisia avevano depositi e magazzini di rappresentanza delle compagnie di navigazione e di commercio delle principali città del Mediterraneo e delle provincie d’Africa: tra questi i naviculari africani e le comunità di Alessandria, Sabratha, Cartagine. La bibliografia corrente, infatti, ha messo in evidenza come Ostia, grazie alla sua strategica posizione geografica, fosse diventata, nell’antichità, luogo di esportazione e importazione di merci, dove le navi giungevano da varie province come l’Africa. Esemplificando, si vuole ricordare che, nel rapporto tra Ostia e il territorio tunisino, nel 278 a. C., nel porto romano sbarca la flotta Cartaginese, inviata in aiuto dei Romani nella guerra contro Pirro e a seguire, nel 211 a. C., Ostia costituisce la base da cui partono le trenta quinqueremi di Publio Cornelio Scipione, dirette in Africa alla conquista definitiva di Cartagine. Senza dimenticare che le due città-stato, Roma e Cartagine, hanno avuto sempre l’esigenza di regolare le reciproche convenienze oltre che le rispettive zone di influenza; per secoli le due popolazioni hanno operato da alleate, condividendo interessi economici e metodologie di espansione.File | Dimensione | Formato | |
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