In the early twentieth century, the shift from eclecticism to more modernist ideas found an ideal cultural context in Italy, and in Rome in particular. Among the actors that contributed to defining Rome in this period, public intervention was certainly not secondary; through the relevant institutions, it was activated to meet the increasingly pressing need for housing. One of the many institutions was the Istituto Case Popolari (Public Housing Institute), which perhaps represented the ‘cross-cutting’ institution in terms of both project area and style. Because it often relied on architects outside the structure for project design, this entity had an internal technical office consisting of so-called designers. This contribution investigates the role and output of these particular professionals, who, for as little as they are known to lay people, created the graphical communication for nearly all buildings designed and built by the ICP.

Nell’Italia del primo Novecento il passaggio dall’eclettismo ai temi più modernisti trova, soprattutto in ambito romano, un contesto culturale ideale. Tra gli attori che contribuirono a definire la Roma del periodo non fu certamente secondario l’intervento pubblico che, attraverso i suoi istituti si attivò per soddisfare le sempre più pressanti esigenze residenziali. Tra i tanti fu forse l’Istituto Case Popolari (ICP) che rappresentò l’istituzione “trasversale” sia in termini di ambito d’intervento che di stile. L’Ente, che per la progettazione in molti casi si avvalse di architetti esterni alla propria struttura, era dotato di un ufficio tecnico interno composto da cosiddetti disegnatori. Il contributo indaga il ruolo ed il portato di questa particolare figura professionale che, per quanto poco nota ai non addetti ai lavori, si è rivelata in molti dei casi come artefice della comunicazione grafica della quasi totalità delle architetture progettate e realizzate dall’ICP.

I "disegnatori" professionisti dell'ICP nell'architettura romana della prima metà del Novecento / Lanfranchi, Fabio; Testa, Giorgio. - (2021), pp. 76-77. (Intervento presentato al convegno Convegno interdisciplinare di studi Roma, Facoltà di Architettura, Forme dell'abitare a Roma. Echi dell'antico nell'architettura del primo Novecento tenutosi a Roma).

I "disegnatori" professionisti dell'ICP nell'architettura romana della prima metà del Novecento

Fabio Lanfranchi
Primo
Membro del Collaboration Group
;
Giorgio Testa
Secondo
Membro del Collaboration Group
2021

Abstract

In the early twentieth century, the shift from eclecticism to more modernist ideas found an ideal cultural context in Italy, and in Rome in particular. Among the actors that contributed to defining Rome in this period, public intervention was certainly not secondary; through the relevant institutions, it was activated to meet the increasingly pressing need for housing. One of the many institutions was the Istituto Case Popolari (Public Housing Institute), which perhaps represented the ‘cross-cutting’ institution in terms of both project area and style. Because it often relied on architects outside the structure for project design, this entity had an internal technical office consisting of so-called designers. This contribution investigates the role and output of these particular professionals, who, for as little as they are known to lay people, created the graphical communication for nearly all buildings designed and built by the ICP.
2021
Convegno interdisciplinare di studi Roma, Facoltà di Architettura, Forme dell'abitare a Roma. Echi dell'antico nell'architettura del primo Novecento
Nell’Italia del primo Novecento il passaggio dall’eclettismo ai temi più modernisti trova, soprattutto in ambito romano, un contesto culturale ideale. Tra gli attori che contribuirono a definire la Roma del periodo non fu certamente secondario l’intervento pubblico che, attraverso i suoi istituti si attivò per soddisfare le sempre più pressanti esigenze residenziali. Tra i tanti fu forse l’Istituto Case Popolari (ICP) che rappresentò l’istituzione “trasversale” sia in termini di ambito d’intervento che di stile. L’Ente, che per la progettazione in molti casi si avvalse di architetti esterni alla propria struttura, era dotato di un ufficio tecnico interno composto da cosiddetti disegnatori. Il contributo indaga il ruolo ed il portato di questa particolare figura professionale che, per quanto poco nota ai non addetti ai lavori, si è rivelata in molti dei casi come artefice della comunicazione grafica della quasi totalità delle architetture progettate e realizzate dall’ICP.
04 Pubblicazione in atti di convegno::04d Abstract in atti di convegno
I "disegnatori" professionisti dell'ICP nell'architettura romana della prima metà del Novecento / Lanfranchi, Fabio; Testa, Giorgio. - (2021), pp. 76-77. (Intervento presentato al convegno Convegno interdisciplinare di studi Roma, Facoltà di Architettura, Forme dell'abitare a Roma. Echi dell'antico nell'architettura del primo Novecento tenutosi a Roma).
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