L’articolo illustra come il concetto di investimento sociale, che aveva caratterizzato il periodo neoliberista della Banca mondiale e che è insito nel discorso del capitalismo, sia stato rielaborato verso la metà degli anni novanta in modo da essere tradotto, tra l’altro, in un pacchetto di politiche e programmi mirati a combattere la povertà e aumentare il grado di sicurezza del reddito in Europa e America latina. In particolare, vengono qui descritti gli aggiustamenti di tre dimensioni dei regimi di cittadinanza in queste due regioni. Il confronto si basa sull’assunto che, pur avendo storie politiche spesso assai diverse, le Americhe e l’Europa hanno tuttavia importanti punti in comune nelle rispettive esperienze di cittadinanza sociale. A metà anni novanta, con il moltiplicarsi dei problemi sociali nell’area Ocse e nei paesi soggetti alle direttive del Washington consensus per l’aggiustamento strutturale, l’entusiasmo per il neoliberismo è scemato e le comunità di decision maker hanno iniziato a cercare delle alternative, seppure senza ritornare alle esperienze del passato.
Dopo il neoliberismo. L'evoluzione dei regimi di welfare verso l'"investimento sociale" / Bellini, Andrea. - In: LA RIVISTA DELLE POLITICHE SOCIALI. - ISSN 1724-5389. - 1(2008), pp. 279-300.
Dopo il neoliberismo. L'evoluzione dei regimi di welfare verso l'"investimento sociale"
BELLINI, ANDREA
2008
Abstract
L’articolo illustra come il concetto di investimento sociale, che aveva caratterizzato il periodo neoliberista della Banca mondiale e che è insito nel discorso del capitalismo, sia stato rielaborato verso la metà degli anni novanta in modo da essere tradotto, tra l’altro, in un pacchetto di politiche e programmi mirati a combattere la povertà e aumentare il grado di sicurezza del reddito in Europa e America latina. In particolare, vengono qui descritti gli aggiustamenti di tre dimensioni dei regimi di cittadinanza in queste due regioni. Il confronto si basa sull’assunto che, pur avendo storie politiche spesso assai diverse, le Americhe e l’Europa hanno tuttavia importanti punti in comune nelle rispettive esperienze di cittadinanza sociale. A metà anni novanta, con il moltiplicarsi dei problemi sociali nell’area Ocse e nei paesi soggetti alle direttive del Washington consensus per l’aggiustamento strutturale, l’entusiasmo per il neoliberismo è scemato e le comunità di decision maker hanno iniziato a cercare delle alternative, seppure senza ritornare alle esperienze del passato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.