L’arte di Sidival Fila. Origine e senso di una piega

The large monochrome canvases by Sidival Fila recall the ‘Spatial Concepts’ by Lucio Fontana, the objective painting of Agostino Bonalumi and Enrico Castellani, the informalism of Alberto Burri as well as the chromatic intensity of Rothko’s canvases. Beyond the stylistic references and analogies, the works of the Brazilian artist are mainly characterized by the presence of an element: the fold. Delicate introflections open up into the compact surface of the canvas, creating a space in which the fabric is wedged, describing light movements and delicate plays of light. This essay aims to investigate the art of Sidival Fila starting from the fold; an element in which are recognized both the artistic and cultural tradition from which it derives, as well as the meaning that it brings with it and that its re-use re-activates.

Le grandi tele monocrome di Sidival Fila richiamano alla memoria i concetti spaziali di Fontana, la pittura oggettuale di Bonalumi e Castellani, le soluzioni informali di Burri così come l’intensità cromatica delle tele di Rothko. Al di là dei riferimenti e delle analogie formali, le opere dell’artista brasiliano si caratterizzano tuttavia per la presenza di un elemento: la piega. Delicate introflessioni si aprono nella superfice compatta della tela, creando uno spazio in cui la stoffa si incunea descrivendo leggeri movimenti e delicati giochi di luce. L’intervento si propone di indagare l’arte di Sidival Fila a partire dalla piega; elemento di cui si intende riconoscere tanto la tradizione artistica e culturale da cui deriva, quanto il significato che essa porta con sé e che il suo riutilizzo riattiva.