This article discusses the studies that Hubert Damisch devoted to the chapel of San Brizio in Orvieto between the 1970s and 2010. These studies oscillate between an analysis of Freud’s relationship with Signorelli’s paintings and an examination of the reflections that Damisch himself derived from the relationship established with the frescoes. A comparative analysis of the texts brings to light the biographical factors connecting Damisch to the chapel in Orvieto, the motivations justifying his interest in Freud’s experiences and the function of these studies within scholar’s theoretical research. The role of the visual in the expression of suppressed or repressed thoughts and the sublimatory function played by their passage through art are the object of a study that is the most important example of the analytical iconology theorized by the scholar in the early 1990s. This iconology is open to the unconscious and provides a new interpretation of the theme of survival, redefining the relationship between word and image.

L'articolo ha quale oggetto gli studi che Hubert Damisch ha dedicato alla cappella di San Brizio a Orvieto tra gli anni Settanta e il 2010; studi che oscillano tra l’analisi del rapporto che Freud aveva intrattenuto con le pitture di Signorelli e la disamina delle riflessioni che lo stesso Damisch derivava dalla relazione stabilita con gli affreschi. Attraverso l’analisi comparata dei testi si renderà conto delle ragioni biografiche che legano Damisch alla cappella orvietana, delle motivazioni che giustificano il suo interesse per l’esperienza freudiana, e ancora della funzione che tali ricerche occupano all’interno dell’indagine teorica condotta dallo studioso. Strumento di una riflessione volta ad indagare il ruolo del visivo nell’espressione di pensieri repressi o rimossi e la funzione sublimatoria garantita dal passaggio attraverso l’arte, le pagine dedicate da Damisch alla cappella costituiscono l’emblema dell‘iconologia analitica teorizzata dallo studioso all’inizio degli anni Novanta; un’iconologia che, mentre si apre all’inconscio e fornisce nuova declinazione del tema della sopravvivenza, ridefinisce il rapporto tra parola e immagine.

Damisch e Freud al cospetto della cappella di San Brizio a Orvieto. Un problema di figurabilità / Coletta, Elisa. - In: IMMAGINE & PAROLA. - ISSN 2704-8624. - II:(2021), pp. 91-103.

Damisch e Freud al cospetto della cappella di San Brizio a Orvieto. Un problema di figurabilità

Elisa Coletta
Primo
2021

Abstract

This article discusses the studies that Hubert Damisch devoted to the chapel of San Brizio in Orvieto between the 1970s and 2010. These studies oscillate between an analysis of Freud’s relationship with Signorelli’s paintings and an examination of the reflections that Damisch himself derived from the relationship established with the frescoes. A comparative analysis of the texts brings to light the biographical factors connecting Damisch to the chapel in Orvieto, the motivations justifying his interest in Freud’s experiences and the function of these studies within scholar’s theoretical research. The role of the visual in the expression of suppressed or repressed thoughts and the sublimatory function played by their passage through art are the object of a study that is the most important example of the analytical iconology theorized by the scholar in the early 1990s. This iconology is open to the unconscious and provides a new interpretation of the theme of survival, redefining the relationship between word and image.
2021
L'articolo ha quale oggetto gli studi che Hubert Damisch ha dedicato alla cappella di San Brizio a Orvieto tra gli anni Settanta e il 2010; studi che oscillano tra l’analisi del rapporto che Freud aveva intrattenuto con le pitture di Signorelli e la disamina delle riflessioni che lo stesso Damisch derivava dalla relazione stabilita con gli affreschi. Attraverso l’analisi comparata dei testi si renderà conto delle ragioni biografiche che legano Damisch alla cappella orvietana, delle motivazioni che giustificano il suo interesse per l’esperienza freudiana, e ancora della funzione che tali ricerche occupano all’interno dell’indagine teorica condotta dallo studioso. Strumento di una riflessione volta ad indagare il ruolo del visivo nell’espressione di pensieri repressi o rimossi e la funzione sublimatoria garantita dal passaggio attraverso l’arte, le pagine dedicate da Damisch alla cappella costituiscono l’emblema dell‘iconologia analitica teorizzata dallo studioso all’inizio degli anni Novanta; un’iconologia che, mentre si apre all’inconscio e fornisce nuova declinazione del tema della sopravvivenza, ridefinisce il rapporto tra parola e immagine.
Damisch; Freud; chapel of San Brizio; figurabilità; iconologia analitica
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Damisch e Freud al cospetto della cappella di San Brizio a Orvieto. Un problema di figurabilità / Coletta, Elisa. - In: IMMAGINE & PAROLA. - ISSN 2704-8624. - II:(2021), pp. 91-103.
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