L’intervento vuole inquadrare in un dibattito storico-culturale tre passaggi aneddotici tratti dal terzo libro del Dēnkard, opera teologica zoroastriana del IX-X secolo d.C. I passaggi presi in esame riportano un racconto incentrato sulla genesi della malvagia religione, qui equiparata all’ebraismo, che risulta omogeneo e non trova analogie in altri testi Pahlavi o nella cosiddetta storia “nazionale” iranica. Attraverso un approccio metodologico che prende in considerazione tanto l’analisi della composizione testuale quanto il confronto con fonti esterne si tenterà di far luce sulle motivazioni che spinsero i teologi zoroastriani a fabbricare una nuova memoria del passato. Tali manipolazioni potrebbero invero riflettere le ansie dovute a profondi cambiamenti culturali e offrire uno sguardo sulle strategie adottate per arginare tendenze storiografiche ampiamente coltivate a cavallo fra tarda antichità e prima epoca islamica. La rielaborazione di personaggi storico-mitologici in narrazioni unitarie della “storia universale” è stato infatti un tema chiave e di lungo periodo che contribuì largamente ad articolare nuovi messaggi ed identità socio-culturali nel milieu vicino orientale e iranico.
Fabbricazione storiografica e definizione identitaria. La genesi della malvagia religione secondo i teologi zoroastriani (DkIII 227, 229, 288) / Terribili, Gianfilippo. - 24:(2021), pp. 97-127. (Intervento presentato al convegno V CoBIran tenutosi a Bologna).
Fabbricazione storiografica e definizione identitaria. La genesi della malvagia religione secondo i teologi zoroastriani (DkIII 227, 229, 288)
Gianfilippo Terribili
2021
Abstract
L’intervento vuole inquadrare in un dibattito storico-culturale tre passaggi aneddotici tratti dal terzo libro del Dēnkard, opera teologica zoroastriana del IX-X secolo d.C. I passaggi presi in esame riportano un racconto incentrato sulla genesi della malvagia religione, qui equiparata all’ebraismo, che risulta omogeneo e non trova analogie in altri testi Pahlavi o nella cosiddetta storia “nazionale” iranica. Attraverso un approccio metodologico che prende in considerazione tanto l’analisi della composizione testuale quanto il confronto con fonti esterne si tenterà di far luce sulle motivazioni che spinsero i teologi zoroastriani a fabbricare una nuova memoria del passato. Tali manipolazioni potrebbero invero riflettere le ansie dovute a profondi cambiamenti culturali e offrire uno sguardo sulle strategie adottate per arginare tendenze storiografiche ampiamente coltivate a cavallo fra tarda antichità e prima epoca islamica. La rielaborazione di personaggi storico-mitologici in narrazioni unitarie della “storia universale” è stato infatti un tema chiave e di lungo periodo che contribuì largamente ad articolare nuovi messaggi ed identità socio-culturali nel milieu vicino orientale e iranico.File | Dimensione | Formato | |
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