Quindici massoni ‘piemontesi’ figurano con certezza quali deputati o senatori in carica durante l’unico triennio in cui il fascismo e la massoneria convissero nelle aule del Parlamento italiano. Si tratta di Emilio Canevari, Secondo Ramella, Gino Olivetti, Alessandro Sardi, dell’emiliano Italo Balbo, Battista Boido, Vincenzo Buronzo, Roberto Olmo, Loenardo Bistolfi, Luigi Borsarelli, Carlo Ferraris, Giovanni Gallina, Vittorio Scialoja, Teofilo Rossi e Paolo Camillo Thaon di Revel. La ricerca qui condotta circoscrive un preciso arco temporale di riferimento a un triennio di importanza peculiare, ovvero dalla marcia su Roma fino alla promulgazione della legge che mise al bando le associazioni (Legge n. 2029 del 26 novembre 1925, Regolarizzazione delle attività delle associazioni, enti e istituti e dell’appartenenza ai medesimi del personale dipendente dallo Stato, dalle provincie, dai comuni e da istituti sottoposti per legge alla tutela dello Stato, delle provincie e dei comuni): ciò che di questo triennio verrà esaminato sarà la compresenza di parlamentari che fossero tanto in carica nel potere legislativo quanto affiliati alle medesime logge di appartenenza.
La massoneria dal Piemonte al parlamento fascista, in «Bollettino Storico-Bibliografico Subalpino», a. CXIX, fasc. I, gennaio-giugno 2021, ISSN 0391-6715 / Fragale, Luca. - In: BOLLETTINO STORICO-BIBLIOGRAFICO SUBALPINO. - ISSN 0391-6715. - (2021).
La massoneria dal Piemonte al parlamento fascista, in «Bollettino Storico-Bibliografico Subalpino», a. CXIX, fasc. I, gennaio-giugno 2021, ISSN 0391-6715
Luca Fragale
2021
Abstract
Quindici massoni ‘piemontesi’ figurano con certezza quali deputati o senatori in carica durante l’unico triennio in cui il fascismo e la massoneria convissero nelle aule del Parlamento italiano. Si tratta di Emilio Canevari, Secondo Ramella, Gino Olivetti, Alessandro Sardi, dell’emiliano Italo Balbo, Battista Boido, Vincenzo Buronzo, Roberto Olmo, Loenardo Bistolfi, Luigi Borsarelli, Carlo Ferraris, Giovanni Gallina, Vittorio Scialoja, Teofilo Rossi e Paolo Camillo Thaon di Revel. La ricerca qui condotta circoscrive un preciso arco temporale di riferimento a un triennio di importanza peculiare, ovvero dalla marcia su Roma fino alla promulgazione della legge che mise al bando le associazioni (Legge n. 2029 del 26 novembre 1925, Regolarizzazione delle attività delle associazioni, enti e istituti e dell’appartenenza ai medesimi del personale dipendente dallo Stato, dalle provincie, dai comuni e da istituti sottoposti per legge alla tutela dello Stato, delle provincie e dei comuni): ciò che di questo triennio verrà esaminato sarà la compresenza di parlamentari che fossero tanto in carica nel potere legislativo quanto affiliati alle medesime logge di appartenenza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.