Nelle Città invisibili, testo articolato come un complesso di pratiche significanti che indagano le possibilità della conoscenza e della fabulazione, Calvino declina un nuovo senso e nuove regole dell’esercizio narrativo, assumendo l’invenzione letteraria come disciplina formale del pensiero che richiama apertamente le proprietà del linguaggio scientifico, primo fra tutti quello matematico. Al centro di questa ricerca si articola la misura delle 55 città, dedotte logicamente dalla definizione di precisi modelli e condizioni, città-teorema che spettacolarizzano la dimostrazione di una tesi a partire da assiomi rigorosi quanto arbitrari, arrivando ad affermare l’illimitata e sempre relativa permutabilità fra reale e segno.
Italo Calvino e il teorema della città / Rubini, F.. - (2021), pp. 1-9. (Intervento presentato al convegno Letteratura e scienze. XXIII Congresso dell'ADI - Associazione degli Italianisti (Pisa, 12-14 settembre 2019) tenutosi a Pisa).
Italo Calvino e il teorema della città
F. Rubini
2021
Abstract
Nelle Città invisibili, testo articolato come un complesso di pratiche significanti che indagano le possibilità della conoscenza e della fabulazione, Calvino declina un nuovo senso e nuove regole dell’esercizio narrativo, assumendo l’invenzione letteraria come disciplina formale del pensiero che richiama apertamente le proprietà del linguaggio scientifico, primo fra tutti quello matematico. Al centro di questa ricerca si articola la misura delle 55 città, dedotte logicamente dalla definizione di precisi modelli e condizioni, città-teorema che spettacolarizzano la dimostrazione di una tesi a partire da assiomi rigorosi quanto arbitrari, arrivando ad affermare l’illimitata e sempre relativa permutabilità fra reale e segno.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.