Nella frazione Calorio di Noepoli, in prossimità dell’antico edificio colonico dell’ex masseria Vitelli (già, probabilmente, piccolo convento, non fosse altro che per l’iscrizione (Urbe procul virtus, pax gaudia rure latebant / gaudia, pax, virtus nunc quoque rure latent) e la nicchia su un angolo esterno dove si conserva il ben più noto crocifisso quattrocentesco in pietra e tufo su pietra a secco), una scultura indicata frettolosamente da Santulli come «pellegrino dormiente su cuscino» (Santulli 1978, p. 45) era fissata all’angolo di un semplice fabbricato, ed un’iscrizione incisa recava l’epigrafe secondo la quale nel secolo XV «un certo Ionata dedicò questo sarcofago in pietra al pio Iacopo Fortunato, compianto da tutti i cittadini per la sua bontà e generosità» (Santulli 1978, p. 48). La gente del luogo ha sempre indicato il personaggio raffigurato su questa pietra sepolcrale come Jacuvìll, in modo assai confidenziale, e la scultura può essere oggi ammirata presso Palazzo Vitelli, sede del Municipio di Noepoli. Per altra fonte – altrettanto da discutere – si tratterebbe del fratello naturale del principe di Salerno, ovvero di quel pio Giacomo Coviello che morì a Noepoli nel 1231 lasciando vedova tale Beatrice Centurione (Carlomagno 1962, pp. 78-83). È d’obbligo un parallelismo tra questo manufatto ed un altro, sito a pochi chilometri di distanza, poco oltre il confine calabro-lucano.
Spigolature artistiche dal Quattrocento calabro-lucano. In memoria di Giorgio Leone, in «Mathera. Rivista trimestrale di storia e cultura del territorio», n. 17, a. V, sett.-dic. 2021, ISSN 2532-8190 / Fragale, Luca. - In: MATHERA. - ISSN 2532-8190. - (2021).
Spigolature artistiche dal Quattrocento calabro-lucano. In memoria di Giorgio Leone, in «Mathera. Rivista trimestrale di storia e cultura del territorio», n. 17, a. V, sett.-dic. 2021, ISSN 2532-8190
Luca Fragale
2021
Abstract
Nella frazione Calorio di Noepoli, in prossimità dell’antico edificio colonico dell’ex masseria Vitelli (già, probabilmente, piccolo convento, non fosse altro che per l’iscrizione (Urbe procul virtus, pax gaudia rure latebant / gaudia, pax, virtus nunc quoque rure latent) e la nicchia su un angolo esterno dove si conserva il ben più noto crocifisso quattrocentesco in pietra e tufo su pietra a secco), una scultura indicata frettolosamente da Santulli come «pellegrino dormiente su cuscino» (Santulli 1978, p. 45) era fissata all’angolo di un semplice fabbricato, ed un’iscrizione incisa recava l’epigrafe secondo la quale nel secolo XV «un certo Ionata dedicò questo sarcofago in pietra al pio Iacopo Fortunato, compianto da tutti i cittadini per la sua bontà e generosità» (Santulli 1978, p. 48). La gente del luogo ha sempre indicato il personaggio raffigurato su questa pietra sepolcrale come Jacuvìll, in modo assai confidenziale, e la scultura può essere oggi ammirata presso Palazzo Vitelli, sede del Municipio di Noepoli. Per altra fonte – altrettanto da discutere – si tratterebbe del fratello naturale del principe di Salerno, ovvero di quel pio Giacomo Coviello che morì a Noepoli nel 1231 lasciando vedova tale Beatrice Centurione (Carlomagno 1962, pp. 78-83). È d’obbligo un parallelismo tra questo manufatto ed un altro, sito a pochi chilometri di distanza, poco oltre il confine calabro-lucano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


