Liberare Gramsci: la proposta di scambio dell’autunno 1927.

In questa nota si esamina il modo in cui informazioni su una proposta di scambio di detenuti furono trasmesse ai dirigenti del Centro estero del Partito comunista d’Italia e agli autori dei primi fra i documenti a noi noti relativi a quella stessa proposta. Ci si sofferma su riferimenti alla possibilità che i detenuti comunisti fossero condannati a morte e sulle ragioni che potevano aver indotto a ritenere che il cappellano del carcere di San Vittore avesse legami con i più alti livelli delle gerarchie vaticane. Infine, si analizza la risposta formulata dal governo italiano dopo aver ricevuto la proposta di scambio e si introducono elementi utili a valutare le convinzioni di Gramsci sulle buone possibilità di successo che l’iniziativa sovietica aveva avuto almeno fino all’arrivo della lettera di Ruggero Grieco del 10 febbraio 1928.