Uso esclusivo permanente in favore di un condomino e tipicità dei diritti reali

L’attribuzione di alcune facoltà dominicali su una porzione di cose comuni in via esclusiva ad un condomino configura una servitù prediale, rispetto alla quale l’area in proprietà esclusiva è fondo dominante mentre quella comune fondo servente. Nei limiti fissati dall’art. 1102 cod. civ., la servitù prediale consiste nella compressione delle facoltà dominicali degli altri condomini per lo scopo e nei limiti in cui è concessa la facoltà di uso esclusivo al proprietario del fondo dominante, che è, al contempo, comproprietario di quello servente. Specificato il tipo di godimento, la servitù è insieme affermativa e negativa perché esclude alcune fruizioni da parte degli altri comproprietari. Permangono in capo a questi ultimi le facoltà di godimento che non collidono con l’esercizio della servitù (ad es. il passaggio).