L’articolo intende approfondire la figura del frate domenicano Riccoldo da Montecroce († 1320) e della sua opera il Contra legem Sarracenorum. Egli si inserisce nella tradizione missionaria dell’Ordine dei Predicatori, viaggiando nel Vicino Oriente e apprendendo la lingua araba. Il confronto con il Saraceno diventa uno dei temi principali della riflessione dei Domenicani tra il XIII e il XIV secolo, in particolare con la riflessione teoretico-dottrinale di Tommaso D’Aquino, ma anche quella più spiccatamente pastorale e controversistica di Riccoldo. Il suo approccio all’Islam ed in particolare al Corano si esplica secondo una duplice modalità: polemica, cercando di mettere in luce l’irrazionalità implicita del Corano quale testo rivelato ed apologetica, di contro mostrando il valore superiore della rivelazione ebraico-cristiana. Per dimostrare questo, prende a prestito la categoria di falsificazione delle Scritture (taḥrīf), utilizzata dai Musulmani per accusare Ebrei e Cristiani della distorsione delle Scritture e quindi avallare la necessità di una nuova Rivelazione, quella coranica appunto. Ma può una categoria specificamente musulmana essere usata da un cristiano e come?
Un taḥrīf al contrario? Riccoldo da Montecroce e la falsificazione delle scritture nel suo Contra legem sarracenorum / Canton, Anna. - In: ISLAMOCHRISTIANA. - ISSN 0392-7288. - 46:(2020), pp. 121-140.
Un taḥrīf al contrario? Riccoldo da Montecroce e la falsificazione delle scritture nel suo Contra legem sarracenorum
Canton, AnnaPrimo
2020
Abstract
L’articolo intende approfondire la figura del frate domenicano Riccoldo da Montecroce († 1320) e della sua opera il Contra legem Sarracenorum. Egli si inserisce nella tradizione missionaria dell’Ordine dei Predicatori, viaggiando nel Vicino Oriente e apprendendo la lingua araba. Il confronto con il Saraceno diventa uno dei temi principali della riflessione dei Domenicani tra il XIII e il XIV secolo, in particolare con la riflessione teoretico-dottrinale di Tommaso D’Aquino, ma anche quella più spiccatamente pastorale e controversistica di Riccoldo. Il suo approccio all’Islam ed in particolare al Corano si esplica secondo una duplice modalità: polemica, cercando di mettere in luce l’irrazionalità implicita del Corano quale testo rivelato ed apologetica, di contro mostrando il valore superiore della rivelazione ebraico-cristiana. Per dimostrare questo, prende a prestito la categoria di falsificazione delle Scritture (taḥrīf), utilizzata dai Musulmani per accusare Ebrei e Cristiani della distorsione delle Scritture e quindi avallare la necessità di una nuova Rivelazione, quella coranica appunto. Ma può una categoria specificamente musulmana essere usata da un cristiano e come?File | Dimensione | Formato | |
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