L'intervento di Giuliana D'Oro avrà per oggetto la complessa relazione tra identità e alterità sociale e spaziale (B.Lepetit, M.Ozouf, B.Salvemini 1993), memoria individuale e collettiva (A.Assman 1999, U.Fabietti 2016) e traduzione culturale (F. Italiano 2016, E.Apter 2005), all’interno della raccolti di racconti Witz und Weisheit der Tataren della scrittrice russo- tartara Medina Mamleev. L'opera di Mamleev, sfuggita alle repressioni del regime sovietico e trasferitasi in Germania nel 1943, si colloca all'interno della tradizione letteraria tataro-tedesca fiorita a seguito del collasso del cosiddetto "socialismo reale", durante l'ultima grande ondata migratoria di tatari verso la Germania, che si prefigge come obiettivo il superamento dello stereotipo legato al popolo tataro, radicato nella cultura europea, in particolare tedesca, sin dal XII secolo. In Witz und Weisheit der Tataren l’autrice riscrive proverbi, paremie e modi di dire della tradizione folklorica tatara, ripresi dalla raccolta di G.Băširov, Veselaja rossyp’. Tatarskij narodnij jumor, in tedesco, proiettando l’immagine del proprio popolo in uno spazio ‘altro’, contribuendo alla relativizzazione della vecchia iconografia della paura dell' altro e fornendo interessanti spunti di riflessione sull'applicazione della traduzione culturale, affrontando lo spinoso problema della frontiera della traduzione (J.Lotman 1980).

Oltre la frontiera linguistica: la riscrittura della tradizione folklorica tatara in Witz und Weisheit der Tataren di Medina Mamleev / D'Oro, Giuliana. - (2021), pp. 261-272. (Intervento presentato al convegno Le frontiere dell'Est: nuove identità culturali nell'Europa Centrale e Orientale dopo la caduta del muro di Berlino tenutosi a Roma).

Oltre la frontiera linguistica: la riscrittura della tradizione folklorica tatara in Witz und Weisheit der Tataren di Medina Mamleev

Giuliana D'Oro
2021

Abstract

L'intervento di Giuliana D'Oro avrà per oggetto la complessa relazione tra identità e alterità sociale e spaziale (B.Lepetit, M.Ozouf, B.Salvemini 1993), memoria individuale e collettiva (A.Assman 1999, U.Fabietti 2016) e traduzione culturale (F. Italiano 2016, E.Apter 2005), all’interno della raccolti di racconti Witz und Weisheit der Tataren della scrittrice russo- tartara Medina Mamleev. L'opera di Mamleev, sfuggita alle repressioni del regime sovietico e trasferitasi in Germania nel 1943, si colloca all'interno della tradizione letteraria tataro-tedesca fiorita a seguito del collasso del cosiddetto "socialismo reale", durante l'ultima grande ondata migratoria di tatari verso la Germania, che si prefigge come obiettivo il superamento dello stereotipo legato al popolo tataro, radicato nella cultura europea, in particolare tedesca, sin dal XII secolo. In Witz und Weisheit der Tataren l’autrice riscrive proverbi, paremie e modi di dire della tradizione folklorica tatara, ripresi dalla raccolta di G.Băširov, Veselaja rossyp’. Tatarskij narodnij jumor, in tedesco, proiettando l’immagine del proprio popolo in uno spazio ‘altro’, contribuendo alla relativizzazione della vecchia iconografia della paura dell' altro e fornendo interessanti spunti di riflessione sull'applicazione della traduzione culturale, affrontando lo spinoso problema della frontiera della traduzione (J.Lotman 1980).
2021
Le frontiere dell'Est: nuove identità culturali nell'Europa Centrale e Orientale dopo la caduta del muro di Berlino
traduzione culturale; letteratura e cultura tatara; magologia.
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Oltre la frontiera linguistica: la riscrittura della tradizione folklorica tatara in Witz und Weisheit der Tataren di Medina Mamleev / D'Oro, Giuliana. - (2021), pp. 261-272. (Intervento presentato al convegno Le frontiere dell'Est: nuove identità culturali nell'Europa Centrale e Orientale dopo la caduta del muro di Berlino tenutosi a Roma).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1565271
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