Nato a Mosca nel 1772, figlio di un’antica famiglia nobile, Nikolaj Vsevoložskij fu un uomo colto e stimato. Possessore di un’ampia biblioteca che non smise mai di coltivare, abbandonò la carriera militare e aprì una tipografia, orientata soprattutto alla pubblicazione di volumi scientifici. Nel 1836, all’età di sessantaquattro anni, che decise di intraprendere un viaggio da tempo pianificato e auspicato e che diede l’origine alla sua opera più importante: il racconto, in due volumi, del viaggio attraverso la Crimea, Odessa, Costantinopoli, Asia Minore, Nord Africa, Malta, Sicilia, Italia, Sud della Francia e infine Parigi. L’opera riscosse un certo successo e ricevette ottimi riscontri critici. I due volumi testimoniano l’ampia traiettoria percorsa da Vsevoložskij e sono ricchissimi di descrizioni dei luoghi visitati, dai più grandi centri alle località più periferiche. Di tutti i luoghi visitati, Roma sembra lasciare sull’autore l’impressione più intensa. Sebbene Vsevoložskij non fosse un letterato, nel suo diario risuonano molte delle note che caratterizzano opere di altri autori russi dedicate alla città. In primo luogo, senza dubbio, il fascino per l’antichità, di cui il viaggiatore aveva una vasta cultura. Accanto alla descrizione della propria esperienza dei monumenti visitati, vi si trovano lunghi approfondimenti sulla loro storia, e descrizioni dettagliate dell’architettura e delle tecniche utilizzate. L’opera è interessante per i diversi piani che vi si intrecciano: la narrazione soggettiva che catapulta il lettore nello sguardo curioso e commosso di Vsevoložskij, l’osservazione degli usi e dei costumi, dell’abbigliamento tradizionale, dell’alimentazione, dei passatempi e delle tecniche artigianali, che rende a tratti il testo simile al genere etnografico, la descrittività di un appassionato di storia dell’arte, il confronto tra i luoghi visitati, reciproco e in relazione alla patria e allo stile di vita russo. Sono altresì curiose le osservazioni sul sentimento religioso degli italiani, che si legano a una riflessione che interessò numerosissimi intellettuali russi. Tutte queste prospettive si concentrano nella visita alla città di Roma, di cui l’articolo riporta diversi estratti in traduzione italiana.

Roma, 1837: dal viaggio in Italia di Nikolaj Sergeevič Vsevoložskij / Belozorovich, Anna. - In: SLAVIA. - ISSN 2038-0968. - 2:aprile-giugno 2021(2021), pp. 175-196.

Roma, 1837: dal viaggio in Italia di Nikolaj Sergeevič Vsevoložskij

anna belozorovitch
2021

Abstract

Nato a Mosca nel 1772, figlio di un’antica famiglia nobile, Nikolaj Vsevoložskij fu un uomo colto e stimato. Possessore di un’ampia biblioteca che non smise mai di coltivare, abbandonò la carriera militare e aprì una tipografia, orientata soprattutto alla pubblicazione di volumi scientifici. Nel 1836, all’età di sessantaquattro anni, che decise di intraprendere un viaggio da tempo pianificato e auspicato e che diede l’origine alla sua opera più importante: il racconto, in due volumi, del viaggio attraverso la Crimea, Odessa, Costantinopoli, Asia Minore, Nord Africa, Malta, Sicilia, Italia, Sud della Francia e infine Parigi. L’opera riscosse un certo successo e ricevette ottimi riscontri critici. I due volumi testimoniano l’ampia traiettoria percorsa da Vsevoložskij e sono ricchissimi di descrizioni dei luoghi visitati, dai più grandi centri alle località più periferiche. Di tutti i luoghi visitati, Roma sembra lasciare sull’autore l’impressione più intensa. Sebbene Vsevoložskij non fosse un letterato, nel suo diario risuonano molte delle note che caratterizzano opere di altri autori russi dedicate alla città. In primo luogo, senza dubbio, il fascino per l’antichità, di cui il viaggiatore aveva una vasta cultura. Accanto alla descrizione della propria esperienza dei monumenti visitati, vi si trovano lunghi approfondimenti sulla loro storia, e descrizioni dettagliate dell’architettura e delle tecniche utilizzate. L’opera è interessante per i diversi piani che vi si intrecciano: la narrazione soggettiva che catapulta il lettore nello sguardo curioso e commosso di Vsevoložskij, l’osservazione degli usi e dei costumi, dell’abbigliamento tradizionale, dell’alimentazione, dei passatempi e delle tecniche artigianali, che rende a tratti il testo simile al genere etnografico, la descrittività di un appassionato di storia dell’arte, il confronto tra i luoghi visitati, reciproco e in relazione alla patria e allo stile di vita russo. Sono altresì curiose le osservazioni sul sentimento religioso degli italiani, che si legano a una riflessione che interessò numerosissimi intellettuali russi. Tutte queste prospettive si concentrano nella visita alla città di Roma, di cui l’articolo riporta diversi estratti in traduzione italiana.
2021
Nikolaj Vsevolozskij; russi in Italia; viaggio in Italia; Roma; letteratura da viaggio
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Roma, 1837: dal viaggio in Italia di Nikolaj Sergeevič Vsevoložskij / Belozorovich, Anna. - In: SLAVIA. - ISSN 2038-0968. - 2:aprile-giugno 2021(2021), pp. 175-196.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1565070
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