Come afferma Patricia Zimmermann gli “amateur film” e gli “home movies” attuano una negoziazione tra memorie private e processo storiografico attraverso varie forme e molteplici iterazioni. L’enorme patrimonio archivistico costituito dai filmati di famiglia può promuovere e stimolare una profonda riflessione sul processo di costruzione della memoria collettiva e storica. Questi filmati invisibili sono artefatti memoriali che possono essere ri-concettualizzati e ri-animati per esaminare e investigare traumi personali e storici. Facendo riferimento al quadro teorico dei trauma studies nel seguente intervento prenderò in esame l’opera di Péter Forgács, artista capace di ricontestualizzare filmati di famiglia che ritraggono episodi di vita quotidiana per investigare e riflettere sui limiti della rappresentazione dell’esperienza traumatica come quella dell’Olocausto. Mi concentrerò sulla serie Private Hungary e in particolar modo sul film Free Fall. Utilizzando filmati amatoriali realizzati da György Pető, fotografo, musicista e commerciante ebreo di estrazione altoborghese, che ritraggono episodi di vita quotidiana di una famiglia di Zeged, in Ungheria, negli anni che precedono lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e l’occupazione Nazista, Forgács decostruisce e ricostruisce il processo di ri-scrittura storica. I filmati di famiglia divengono un immaginario “vernacolare”, microstorie e frammenti che attraverso un ripensamento e un re-orientamento vanno a costruire una nuova narrazione.
The second life of images. Nuove forme di riscrittura storica in Free Fall di Peter Forgacs / Antichi, Samuel. - (2021), pp. 305-318. (Intervento presentato al convegno SCRIVERE LA STORIA, COSTRUIRE L’ARCHIVIO Note per una storiografia del cinema e dei media tenutosi a Udine).
The second life of images. Nuove forme di riscrittura storica in Free Fall di Peter Forgacs
samuel antichi
Primo
2021
Abstract
Come afferma Patricia Zimmermann gli “amateur film” e gli “home movies” attuano una negoziazione tra memorie private e processo storiografico attraverso varie forme e molteplici iterazioni. L’enorme patrimonio archivistico costituito dai filmati di famiglia può promuovere e stimolare una profonda riflessione sul processo di costruzione della memoria collettiva e storica. Questi filmati invisibili sono artefatti memoriali che possono essere ri-concettualizzati e ri-animati per esaminare e investigare traumi personali e storici. Facendo riferimento al quadro teorico dei trauma studies nel seguente intervento prenderò in esame l’opera di Péter Forgács, artista capace di ricontestualizzare filmati di famiglia che ritraggono episodi di vita quotidiana per investigare e riflettere sui limiti della rappresentazione dell’esperienza traumatica come quella dell’Olocausto. Mi concentrerò sulla serie Private Hungary e in particolar modo sul film Free Fall. Utilizzando filmati amatoriali realizzati da György Pető, fotografo, musicista e commerciante ebreo di estrazione altoborghese, che ritraggono episodi di vita quotidiana di una famiglia di Zeged, in Ungheria, negli anni che precedono lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e l’occupazione Nazista, Forgács decostruisce e ricostruisce il processo di ri-scrittura storica. I filmati di famiglia divengono un immaginario “vernacolare”, microstorie e frammenti che attraverso un ripensamento e un re-orientamento vanno a costruire una nuova narrazione.File | Dimensione | Formato | |
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