Questo studio si propone di documentare alcuni spazi e contesti di ricerca romani, che non hanno goduto di un'adeguata visibilità. La frammentazione linguistica, infatti, è rifiutata dal mercato dell'arte, che necessita di centralizzare le proprie scelte intorno a pochi dati da trasmettere al consumatore. La constatazione della lacuna storiografica sugli anni Ottanta a Roma è stata determinante per l'avvio di questo lavoro, che si è avvalso delle testimonianze dirette e del materiale spurio conservato negli archivi pubblici e in quelli privati. Per sopperire alla scarsità documentaria è stata fondamentale anche la generosità con cui alcuni artisti e galleristi hanno messo a disposizione il materiale in loro possesso. Inoltre il reperimento di resoconti informali di convegni, promossi dai critici della nuova generazione, contribuisce a delineare un inedito sodalizio tra critici e artisti, che in alcuni casi conduce alla pubblicazione di riviste autoprodotte, forma espressiva privilegiata da tutte quelle realtà impegnate nella sperimentazione di nuovi linguaggi artistici e di nuovi modelli ermeneutici. Dunque un panorama tutt'altro che passivo. Una storia da riscrivere rispetto a quella che ci è stata imposta da sistemi informativi legati alle leggi di mercato.

Spazi, gallerie, azioni e contesti di ricerca a Roma negli anni Ottanta / Gagliardini, Stefania. - (2021 Jul 08).

Spazi, gallerie, azioni e contesti di ricerca a Roma negli anni Ottanta

GAGLIARDINI, STEFANIA
08/07/2021

Abstract

Questo studio si propone di documentare alcuni spazi e contesti di ricerca romani, che non hanno goduto di un'adeguata visibilità. La frammentazione linguistica, infatti, è rifiutata dal mercato dell'arte, che necessita di centralizzare le proprie scelte intorno a pochi dati da trasmettere al consumatore. La constatazione della lacuna storiografica sugli anni Ottanta a Roma è stata determinante per l'avvio di questo lavoro, che si è avvalso delle testimonianze dirette e del materiale spurio conservato negli archivi pubblici e in quelli privati. Per sopperire alla scarsità documentaria è stata fondamentale anche la generosità con cui alcuni artisti e galleristi hanno messo a disposizione il materiale in loro possesso. Inoltre il reperimento di resoconti informali di convegni, promossi dai critici della nuova generazione, contribuisce a delineare un inedito sodalizio tra critici e artisti, che in alcuni casi conduce alla pubblicazione di riviste autoprodotte, forma espressiva privilegiata da tutte quelle realtà impegnate nella sperimentazione di nuovi linguaggi artistici e di nuovi modelli ermeneutici. Dunque un panorama tutt'altro che passivo. Una storia da riscrivere rispetto a quella che ci è stata imposta da sistemi informativi legati alle leggi di mercato.
8-lug-2021
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