Progetto e tecnologie, tra scienze e nuovo umanesimo. Scenari per l’innovazione dei modelli formativi del progettista. Design and technologies, between sciences and new humanism. Innovation in the education and role of designers.

Starting from a critical interpretation of some authors involved in the debate raised by the call, this paper hypothesizes practicable conditions for a circular, non pyramidal integration of technological disciplines into design processes, presenting some experimental investigations in support of these concepts. The paper aims to investigate, in particular, how the role of digital technologies, the key players in a full-blown transformation of thought, impacts the designer’s education models and has a tendency to rede!ne both the boundaries between disciplines and the very role of the designer. Some significant international experiences in the !eld of the education of designers show that a humanistic approach to controlling technologies and to “ubiquitous” cooperation among strains of knowledge presents a possible scenario of profound rethinking of the role of the technological designer within a framework of shared fragility of the planet’s economic models.

A partire dalla una rilettura critica di alcuni autori presenti nel dibattito posto dalla call, il contributo ipotizza, le condizioni finalmente praticabili per una integrazione circolare e non piramidale delle discipline tecnologiche nei processi progettuali, presentando alcune indagini sperimentali che avvalorano tali ipotesi. Il contributo intende indagare in particolare come il ruolo delle tecnologie digitali, protagoniste di una vera e propria trasformazione del pensiero, incida sui modelli formativi del progettista e tenda a ride!nire i con!ni tra le discipline e lo stesso ruolo del progettista. Alcune signi!cative esperienze internazionali nel campo della formazione dei progettisti dimostrano come un approccio umanistico al controllo delle tecnologie e alla cooperazione “ubiqua” tra saperi, mostri uno scenario possibile di profondo ripensamento del ruolo del progettista tecnologo all’interno di un quadro di condivisa fragilità  dei modelli economici del pianeta.