Il romanesco recente conosce una dinamica evolutiva che ha portato a proporre un’ulteriore articolazione della distinzione dell’Ugolini in I e II fase: si riconosce oggi l'esistenza di una III fase o, con etichetta semiseria (ma efficace), II fase e mezzo. Nel presente lavoro si considerano due fenomeni in evoluzione proprio in questa fase: il riassorbimento delle forme rizoatone degli infiniti risalenti alla III coniugazione latina («metté» ‘mettere’ > «métte») e la riduzione del RF, non più obbligatorio, date certe condizioni, dopo parole raddoppianti quali, per esempio, «come» (preposizione comparativa) o «ma» (congiunzione testuale).
Due innovazioni del romanesco del romanesco di II fase (e mezzo) / Faraoni, Vincenzo; Loporcaro, Michele. - 2:(2021), pp. 937-949. (Intervento presentato al convegno XXIXe Congrès international de linguistique et de philologie romanes tenutosi a Copenhague).
Due innovazioni del romanesco del romanesco di II fase (e mezzo)
Vincenzo Faraoni;
2021
Abstract
Il romanesco recente conosce una dinamica evolutiva che ha portato a proporre un’ulteriore articolazione della distinzione dell’Ugolini in I e II fase: si riconosce oggi l'esistenza di una III fase o, con etichetta semiseria (ma efficace), II fase e mezzo. Nel presente lavoro si considerano due fenomeni in evoluzione proprio in questa fase: il riassorbimento delle forme rizoatone degli infiniti risalenti alla III coniugazione latina («metté» ‘mettere’ > «métte») e la riduzione del RF, non più obbligatorio, date certe condizioni, dopo parole raddoppianti quali, per esempio, «come» (preposizione comparativa) o «ma» (congiunzione testuale).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.