A causa delle limitazioni imposte per far fronte allo scoppiare della pandemia da Covid-19, le interfacce virtuali sono diventate ancora più presenti nelle nostre vite poiché vengono predisposte anche per assicurare il proseguimento di alcune attività essenziali come la didattica, di scuole e università, che normalmente si svolgeva in presenza. Ciò ha implicato in quell’immediato una serie di improvvisi processi riconfigurativi che, coinvolgendo una platea molto ampia di attori, si attualizzano a partire dalla “migrazione” della didattica in quelli che possiamo definire come veri e propri ambienti mediali. Il carattere tutto speciale di questa situazione ci ha portato così a pensare di intraprendere un percorso di ricerca incentrato sul modo in cui le pratiche e le dinamiche relazionali si danno all’interno di questi ambienti, con particolare attenzione verso l’analisi delle interfacce che vengono utilizzate per la didattica a distanza durante l’emergenza Coronavirus. Questo contributo pone dunque le basi per uno studio approfondito dell’articolazione della didattica a distanza (da ora in avanti, DAD) negli ambienti mediali. Le domande da cui partiamo sono orientate sulla spazialità dell’interfaccia e sui limiti e le possibilità implicati dall’uso delle infrastrutture digitali: in che modo professori e studenti, tramite l'uso delle piattaforme, articolano le coordinate spaziali, temporali e valoriali dell’ambiente mediale della didattica? Che ruolo hanno le interfacce in questo processo?
Gli ambienti mediali e le interfacce della didattica a distanza. Etnografia delle lezioni online durante l'emergenza Coronavirus / Dentico, Michele; Mariani, Enrico; Pelusi, Francesco. - (2021). (Intervento presentato al convegno Come cambia il senso del luogo tenutosi a Roma).
Gli ambienti mediali e le interfacce della didattica a distanza. Etnografia delle lezioni online durante l'emergenza Coronavirus
Michele Dentico
;
2021
Abstract
A causa delle limitazioni imposte per far fronte allo scoppiare della pandemia da Covid-19, le interfacce virtuali sono diventate ancora più presenti nelle nostre vite poiché vengono predisposte anche per assicurare il proseguimento di alcune attività essenziali come la didattica, di scuole e università, che normalmente si svolgeva in presenza. Ciò ha implicato in quell’immediato una serie di improvvisi processi riconfigurativi che, coinvolgendo una platea molto ampia di attori, si attualizzano a partire dalla “migrazione” della didattica in quelli che possiamo definire come veri e propri ambienti mediali. Il carattere tutto speciale di questa situazione ci ha portato così a pensare di intraprendere un percorso di ricerca incentrato sul modo in cui le pratiche e le dinamiche relazionali si danno all’interno di questi ambienti, con particolare attenzione verso l’analisi delle interfacce che vengono utilizzate per la didattica a distanza durante l’emergenza Coronavirus. Questo contributo pone dunque le basi per uno studio approfondito dell’articolazione della didattica a distanza (da ora in avanti, DAD) negli ambienti mediali. Le domande da cui partiamo sono orientate sulla spazialità dell’interfaccia e sui limiti e le possibilità implicati dall’uso delle infrastrutture digitali: in che modo professori e studenti, tramite l'uso delle piattaforme, articolano le coordinate spaziali, temporali e valoriali dell’ambiente mediale della didattica? Che ruolo hanno le interfacce in questo processo?I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.