Nell’ambito della produzione italiana di manoscritti illustrati del Roman de Troie di Benoît de Sainte-Maure, i testimoni W (= Wien, Österreichische Nationalbibliothek, 2571), C (= Paris, Bibliothèque nationale de France, fr. 782), e S (= Sankt Peterburg, Rossijskaja Nacional’naja Biblioteka, fr. F.v. XIV.3) costituiscono un gruppo compatto, tanto da poter essere verosimilmente ricondotti al medesimo ambiente artistico e culturale. Il principale collegamento fra i tre codici è costituito dalla figura del cosiddetto Maestro degli Antifonari di Padova, a cui si deve la realizzazione dell’intero corredo illustrativo di W e di buona parte delle miniature di S. Si tratta di un artista di notevole importanza per la storia della miniatura italiana nella prima metà del Trecento; egli fu infatti il primo miniatore a trasportare nell’illustrazione dei romanzi le innovazioni formali prodotte da Giotto nella cappella degli Scrovegni. L’identificazione del copista di S con Galvano di Bologna, titolare di una delle più fiorenti botteghe bolognesi, la cui attività si svolse a stretto contatto con lo Studium e con gli ambienti domenicani, offre nuovi spunti alla ricostruzione del contesto storico e culturale entro il quale furono prodotti W, C e S, da identificarsi, probabilmente, con la Bologna della prima metà del secolo XIV, caratterizzata da una forte presenza francese e centro primario per la copia e la miniatura di manoscritti letterari romanzi.
Sui testimoni illustrati italiani del Roman de Troie di Benoît de Sainte-Maure / DE SANTIS, Silvia. - In: CRITICA DEL TESTO. - ISSN 1127-1140. - (2019), pp. 23-41.
Sui testimoni illustrati italiani del Roman de Troie di Benoît de Sainte-Maure
Silvia De Santis
2019
Abstract
Nell’ambito della produzione italiana di manoscritti illustrati del Roman de Troie di Benoît de Sainte-Maure, i testimoni W (= Wien, Österreichische Nationalbibliothek, 2571), C (= Paris, Bibliothèque nationale de France, fr. 782), e S (= Sankt Peterburg, Rossijskaja Nacional’naja Biblioteka, fr. F.v. XIV.3) costituiscono un gruppo compatto, tanto da poter essere verosimilmente ricondotti al medesimo ambiente artistico e culturale. Il principale collegamento fra i tre codici è costituito dalla figura del cosiddetto Maestro degli Antifonari di Padova, a cui si deve la realizzazione dell’intero corredo illustrativo di W e di buona parte delle miniature di S. Si tratta di un artista di notevole importanza per la storia della miniatura italiana nella prima metà del Trecento; egli fu infatti il primo miniatore a trasportare nell’illustrazione dei romanzi le innovazioni formali prodotte da Giotto nella cappella degli Scrovegni. L’identificazione del copista di S con Galvano di Bologna, titolare di una delle più fiorenti botteghe bolognesi, la cui attività si svolse a stretto contatto con lo Studium e con gli ambienti domenicani, offre nuovi spunti alla ricostruzione del contesto storico e culturale entro il quale furono prodotti W, C e S, da identificarsi, probabilmente, con la Bologna della prima metà del secolo XIV, caratterizzata da una forte presenza francese e centro primario per la copia e la miniatura di manoscritti letterari romanzi.File | Dimensione | Formato | |
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