A close reading of the work-of-passages, the magical-witchy result of that immense gesture of “literary heroism”, which is "Tutto il ferro della Torre Eiffel" (2002): hyper-fictional device, acted by a principle of fantastic-demonic historiography of the temporality of the 'entre deux guerres', leaking, this one, through the very eyes of Walter Benjamin, its elective interpreter and sacrificial victim; and of the “doubles” of him. At the same time: a provisional interrogation of the forms of “vision” that Mari’s entire oeuvre, and especially this novel, imposes on its reader/viewer.

Una lettura in prossimità dell’opera-di-passaggi, risultato magico-stregonesco di quell’ immane gesto di “eroismo letterario”, che è Tutto il ferro della Torre Eiffel (2002): ordigno iper-romanzesco, agìto da un principio di storiografia fantastico-demoniaca della temporalità dell’entre deux guerres, trapelante, questa, tramite gli occhi stessi di Walter Benjamin, suo interprete elettivo e vittima sacrificale; e dei suoi doppi. Ma insieme: un’interrogazione provvisoria delle forme di “visione”, che l’opera tutta di Mari, e massimamente forse questo romanzo, impone al suo lettore/riguardante.

Angeli, demoni, nani. Nelle visioni degli hardware di Mari / Pomilio, Tommaso. - In: STUDIUM. - ISSN 0039-4130. - 117:1(2021), pp. 102-132.

Angeli, demoni, nani. Nelle visioni degli hardware di Mari

Tommaso Pomilio
2021

Abstract

A close reading of the work-of-passages, the magical-witchy result of that immense gesture of “literary heroism”, which is "Tutto il ferro della Torre Eiffel" (2002): hyper-fictional device, acted by a principle of fantastic-demonic historiography of the temporality of the 'entre deux guerres', leaking, this one, through the very eyes of Walter Benjamin, its elective interpreter and sacrificial victim; and of the “doubles” of him. At the same time: a provisional interrogation of the forms of “vision” that Mari’s entire oeuvre, and especially this novel, imposes on its reader/viewer.
2021
Una lettura in prossimità dell’opera-di-passaggi, risultato magico-stregonesco di quell’ immane gesto di “eroismo letterario”, che è Tutto il ferro della Torre Eiffel (2002): ordigno iper-romanzesco, agìto da un principio di storiografia fantastico-demoniaca della temporalità dell’entre deux guerres, trapelante, questa, tramite gli occhi stessi di Walter Benjamin, suo interprete elettivo e vittima sacrificale; e dei suoi doppi. Ma insieme: un’interrogazione provvisoria delle forme di “visione”, che l’opera tutta di Mari, e massimamente forse questo romanzo, impone al suo lettore/riguardante.
Michele Mari; Walter Benjamin; pastiche; fantastico; metaletteratura
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Angeli, demoni, nani. Nelle visioni degli hardware di Mari / Pomilio, Tommaso. - In: STUDIUM. - ISSN 0039-4130. - 117:1(2021), pp. 102-132.
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