I propilei "trilitici" nell'opera di Marcello Piacentini

“TRILITHON” PORTICOES IN THE WORK OF MARCELLO PIACENTINI The use of reinforced concrete structures is a hallmark of many projects and works by Marcello Piacentini in the 1930s, culminating in his designs for the Propylaea and the Rectorate Building on the University of Rome campus. The many examples of his work with the material are summarized in this article, one common thread of several designs by Piacentini being his adoption of the model of the “propylon” with architrave. Possible influences on the architect for this model are suggested, such as that of foreign architects whose designs fall midway between tradition and the avant-garde, as well as the decisive contributions by exponents of the “Scuola Romana” to the development of new building techniques. Lastly, the article discusses the enduring use of the “trilithic” motif by the architects embracing the so-called “other modernity”, in the main followers of Piacentini, in the mid-to-late 1930s.

L’uso del telaio in cemento armato contraddistingue molti progetti e opere di Marcello Piacentini negli anni Trenta e vede come punto di arrivo le soluzioni per i Propilei e il Rettorato della Città Universitaria di Roma. L’ampia casistica viene sintetizzata in questa sede delineando un quadro generale dei caratteri che legano alcune opere piacentiniane accomunate dall’adozione del sintagma del “propylon” architravato. Si propongono possibili spunti mutuati da architetti stranieri della fascia mediana fra tradizione e avanguardia, senza trascurare i decisivi apporti degli esponenti della “Scuola romana” allo sviluppo delle nuove tecniche costruttive. Si presenta infine un excursus sulla persistenza della sintassi “trilitica” nell’ambito degli esponenti della cosiddetta “altra modernità”, in genere seguaci di Piacentini, nella seconda metà degli anni Trenta.