Scopo dello studio: La disfagia orofaringea (DO) è una condizione medica spesso sotto diagnosticata che può portare a gravi complicanze nutrizionali e respiratorie. Nei pazienti ospedalizzati la diagnosi precoce di DO, mediante bedside screening test, è stata associata ad un ridotto rischio di complicanze e ad una riduzione della durata di degenza ospedaliera. Lo scopo del presente studio è valutare l’affidabilità di un bedside screening test a differenti viscosità nell’individuare pazienti a rischio DO. Metodi: Studio prospettico su 72 pazienti (età media 72,2 ±15,3; 35 M,37 F) valutati per sospetta DO presso alcuni reparti dell'Azienda Policlinico Umberto I di Roma. La DO è stata indagata mediante una metodica a doppio cieco tra due operatori. Tutti i pazienti sono stati sottoposti alla FEES come test di riferimento e al test di screening. Il test di screening è stato eseguito con il paziente in posizione semiseduta mediante somministrazione di boli a viscosità progressivamente crescente, valutando come segnale di interruzione del test: insorgenza del riflesso della tosse, voce umida dopo la deglutizione e/o desaturazione di O2 ≥ 5%. Nei pazienti ad alto rischio di disfagia il test è stato eseguito somministrando boli in maniera decrescente partendo dalla viscosità maggiore. Il test prevedeva 4 gradi (G) di classificazione, in ordine crescente di gravità (G0=no DO, G1=DO lieve, G2=DO moderata, G3= DO severa). La Penetration-Aspiration Scale (PAS) e il Pooling score (P-score) sono stati valutati mediante la FEES. Il cut-off individuato per fare diagnosi di DO è stato PAS ≥ 3, P-Score ≥ 6 e desaturazione di O2 ≥ 2%. Risultati: Il test è risultato positivo in 67/72 pazienti (93%) con una sensibilità di 0,87 (95% I.C.0,77-0,93) e una specificità di 0,94 (95% I.C.0,85-0,98). Valore predittivo positivo 0,82 (95% I.C.0,71-0,90); Valore predittivo negativo 0,96 (95% I.C.0,88-0,99). Rapporto di verosimiglianza positivo 16,33 (95% I.C.13,43-19,85); Rapporto di verosimiglianza negativo 0,13 (95% I.C.0,10-0,16). Probabilità pre-test di DO 0,22 (95% I.C.0,03-0,43); Probabilità post-test positiva 0,82 (95% I.C.0,70-0,90); Probabilità post-test negativa 0,03 (95% I.C.-0,16-0,28). Su una popolazione di 72 pazienti con sospetto di DO soltanto il 14,9 % è risultata affetta da DO. Discussione: Al sospetto di DO non sempre corrisponde una condizione effettiva di patologia, un test bedside/screening eseguito da personale sanitario specificamente preparato consentirebbe quindi di ridurre il numero di valutazioni strumentali. Il test di screening ha presentato simili risultati sia per la DO in pazienti neurodegenerativi che post ictali, presentando però dei limiti per quel che riguarda i casi con disfagia orale e psicogena. I limiti potrebbero essere superati tramite un’accurata anamnesi e valutazione delle funzionalità orofaringee. Il test è innovativo per la possibilità di scegliere il grado di viscosità da cui partire e la misurazione simultanea di vari parametri. Conclusioni: Sulla base dei risultati preliminari il test si è dimostrato conclusivo nel discriminare la presenza o meno di DO con un ampio spettro di applicabilità nel campione di pazienti esaminati.
Sperimentazione di un bedside screening test a differenti viscosità per la valutazione della disfagia orofaringea / Mariani, Laura.; Cilfone, Armando.; Federico, Federica; Longo, Lucia; Ruoppolo, Giovanni. - (2019). (Intervento presentato al convegno SIAF 2019 tenutosi a Modena).
Sperimentazione di un bedside screening test a differenti viscosità per la valutazione della disfagia orofaringea
Mariani Laura.;Cilfone Armando.;Federico Federica;Longo Lucia;Ruoppolo Giovanni
2019
Abstract
Scopo dello studio: La disfagia orofaringea (DO) è una condizione medica spesso sotto diagnosticata che può portare a gravi complicanze nutrizionali e respiratorie. Nei pazienti ospedalizzati la diagnosi precoce di DO, mediante bedside screening test, è stata associata ad un ridotto rischio di complicanze e ad una riduzione della durata di degenza ospedaliera. Lo scopo del presente studio è valutare l’affidabilità di un bedside screening test a differenti viscosità nell’individuare pazienti a rischio DO. Metodi: Studio prospettico su 72 pazienti (età media 72,2 ±15,3; 35 M,37 F) valutati per sospetta DO presso alcuni reparti dell'Azienda Policlinico Umberto I di Roma. La DO è stata indagata mediante una metodica a doppio cieco tra due operatori. Tutti i pazienti sono stati sottoposti alla FEES come test di riferimento e al test di screening. Il test di screening è stato eseguito con il paziente in posizione semiseduta mediante somministrazione di boli a viscosità progressivamente crescente, valutando come segnale di interruzione del test: insorgenza del riflesso della tosse, voce umida dopo la deglutizione e/o desaturazione di O2 ≥ 5%. Nei pazienti ad alto rischio di disfagia il test è stato eseguito somministrando boli in maniera decrescente partendo dalla viscosità maggiore. Il test prevedeva 4 gradi (G) di classificazione, in ordine crescente di gravità (G0=no DO, G1=DO lieve, G2=DO moderata, G3= DO severa). La Penetration-Aspiration Scale (PAS) e il Pooling score (P-score) sono stati valutati mediante la FEES. Il cut-off individuato per fare diagnosi di DO è stato PAS ≥ 3, P-Score ≥ 6 e desaturazione di O2 ≥ 2%. Risultati: Il test è risultato positivo in 67/72 pazienti (93%) con una sensibilità di 0,87 (95% I.C.0,77-0,93) e una specificità di 0,94 (95% I.C.0,85-0,98). Valore predittivo positivo 0,82 (95% I.C.0,71-0,90); Valore predittivo negativo 0,96 (95% I.C.0,88-0,99). Rapporto di verosimiglianza positivo 16,33 (95% I.C.13,43-19,85); Rapporto di verosimiglianza negativo 0,13 (95% I.C.0,10-0,16). Probabilità pre-test di DO 0,22 (95% I.C.0,03-0,43); Probabilità post-test positiva 0,82 (95% I.C.0,70-0,90); Probabilità post-test negativa 0,03 (95% I.C.-0,16-0,28). Su una popolazione di 72 pazienti con sospetto di DO soltanto il 14,9 % è risultata affetta da DO. Discussione: Al sospetto di DO non sempre corrisponde una condizione effettiva di patologia, un test bedside/screening eseguito da personale sanitario specificamente preparato consentirebbe quindi di ridurre il numero di valutazioni strumentali. Il test di screening ha presentato simili risultati sia per la DO in pazienti neurodegenerativi che post ictali, presentando però dei limiti per quel che riguarda i casi con disfagia orale e psicogena. I limiti potrebbero essere superati tramite un’accurata anamnesi e valutazione delle funzionalità orofaringee. Il test è innovativo per la possibilità di scegliere il grado di viscosità da cui partire e la misurazione simultanea di vari parametri. Conclusioni: Sulla base dei risultati preliminari il test si è dimostrato conclusivo nel discriminare la presenza o meno di DO con un ampio spettro di applicabilità nel campione di pazienti esaminati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.