The intersection of a specific form of illegal building and uncertainty and schizophrenia public policy on the issue was taken as an opportunity to raise the unfair reflection on the areas from the recognition of the contextual dimension of "weak law" (The Thorn ... ) within which these processes are produced and reproduced consistently. The reflection has stressed the need to replace the late dissipative and repressive approach / crime to illegal paths through re-appropriation of the territory as a public good and reconstruction of the public sphere and citizenship on territorio.Da Hence the particular perspective adopted to try to use reflection around this particular illegal in order to identify possible innovations for intervention in areas unfair. But even bet that this could have a crucial role confiscated property. The reflection is conducted from a Roman case, then the outer regions of the roots criminal (Sciarrone 1998), but where the intersection between a historic township abusive object of some of the initiatives of the City of Rome (from O Zone to place names) is used to recognize high potential in the formulation of hypotheses enhancement of property confiscated in the areas of illegal (even matrix criminal 2010b).

L’incrocio tra una specifica forma di abusivismo edilizio e l’incertezza e la schizofrenia delle politiche pubbliche sul tema è stata assunta come occasione per rilanciare la riflessione sulle aree abusive a partire dal riconoscimento della dimensione contestuale di “legalità debole” (La Spina …) entro cui tali processi si producono e riproducono costantemente. La riflessione ha sottolineato la necessità di sostituire il dissipativo e tardivo approccio repressivo/poliziesco all’abusivismo attraverso percorsi di riappropriazione del territorio come bene pubblico e di ricomposizione della sfera pubblica e della cittadinanza sul territorio. Da qui deriva la particolare prospettiva adottata di provare a utilizzare la riflessione attorno a questo particolare abusivismo allo scopo di individuare innovazioni possibili per l’intervento nelle aree abusive. Ma anche la scommessa che in questo possano avere un ruolo cruciale i beni confiscati. La riflessione è condotta a partire da un caso romano, esterno quindi alle regioni del radicamento criminale (Sciarrone 1998), ma dove l’incrocio tra una storica borgata abusiva oggetto di alcune iniziative del Comune di Roma (dalle Zone O ai Toponimi) consente di riconoscere potenzialità alte nella formulazione di ipotesi di valorizzazione dei beni confiscati nelle aree dell’abusivismo (anche di matrice criminale 2010b).

I beni confiscati nella riconfigurazione urbana dei quartieri abusivi / DE LEO, Daniela. - ELETTRONICO. - (2010), pp. 1608-1617. (Intervento presentato al convegno Abitare il futuro…dopo Copenaghen tenutosi a Napoli nel 13-14 Dicembre 2010).

I beni confiscati nella riconfigurazione urbana dei quartieri abusivi

DE LEO, DANIELA
2010

Abstract

The intersection of a specific form of illegal building and uncertainty and schizophrenia public policy on the issue was taken as an opportunity to raise the unfair reflection on the areas from the recognition of the contextual dimension of "weak law" (The Thorn ... ) within which these processes are produced and reproduced consistently. The reflection has stressed the need to replace the late dissipative and repressive approach / crime to illegal paths through re-appropriation of the territory as a public good and reconstruction of the public sphere and citizenship on territorio.Da Hence the particular perspective adopted to try to use reflection around this particular illegal in order to identify possible innovations for intervention in areas unfair. But even bet that this could have a crucial role confiscated property. The reflection is conducted from a Roman case, then the outer regions of the roots criminal (Sciarrone 1998), but where the intersection between a historic township abusive object of some of the initiatives of the City of Rome (from O Zone to place names) is used to recognize high potential in the formulation of hypotheses enhancement of property confiscated in the areas of illegal (even matrix criminal 2010b).
2010
Abitare il futuro…dopo Copenaghen
L’incrocio tra una specifica forma di abusivismo edilizio e l’incertezza e la schizofrenia delle politiche pubbliche sul tema è stata assunta come occasione per rilanciare la riflessione sulle aree abusive a partire dal riconoscimento della dimensione contestuale di “legalità debole” (La Spina …) entro cui tali processi si producono e riproducono costantemente. La riflessione ha sottolineato la necessità di sostituire il dissipativo e tardivo approccio repressivo/poliziesco all’abusivismo attraverso percorsi di riappropriazione del territorio come bene pubblico e di ricomposizione della sfera pubblica e della cittadinanza sul territorio. Da qui deriva la particolare prospettiva adottata di provare a utilizzare la riflessione attorno a questo particolare abusivismo allo scopo di individuare innovazioni possibili per l’intervento nelle aree abusive. Ma anche la scommessa che in questo possano avere un ruolo cruciale i beni confiscati. La riflessione è condotta a partire da un caso romano, esterno quindi alle regioni del radicamento criminale (Sciarrone 1998), ma dove l’incrocio tra una storica borgata abusiva oggetto di alcune iniziative del Comune di Roma (dalle Zone O ai Toponimi) consente di riconoscere potenzialità alte nella formulazione di ipotesi di valorizzazione dei beni confiscati nelle aree dell’abusivismo (anche di matrice criminale 2010b).
radicamento criminale; storica borgata abusiva; Toponimi; valorizzazione dei beni confiscati; abusivismo di matrice criminale
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
I beni confiscati nella riconfigurazione urbana dei quartieri abusivi / DE LEO, Daniela. - ELETTRONICO. - (2010), pp. 1608-1617. (Intervento presentato al convegno Abitare il futuro…dopo Copenaghen tenutosi a Napoli nel 13-14 Dicembre 2010).
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