‘Marxismo come storicismo’ è la formula che Nicola Badaloni adottò come titolo di un difficile libro del 1962, nel quale, raccogliendo saggi da lui scritti nel periodo precedente, cercò di chiarire, difendere e anche rinnovare una visione culturale che, da qualche tempo, appariva investita da critiche molteplici e abbastanza radicali. Il libro sollevò una «discussione tra filosofi marxisti» su «Rinascita», nella quale intervennero alcuni tra gli intellettuali più prestigiosi del mondo comunista e che, per molti versi, segnò un punto di non ritorno nella vicenda del marxismo italiano. Dopo la scossa drammatica del 1956 e ancora di più, morto Togliatti nel 1964, dopo i fermenti politici e culturali del 1968, la linea teorica indicata da quella formula cominciò a vacillare. Emergevano, o meglio riemergevano, correnti alternative che avevano accompagnato e spesso contrastato la costruzione di un modello culturale che aveva radici profonde nella storia italiana del comunismo. Dal primo operaismo alla successiva affermazione degli esponenti della Scuola di Francoforte, sembrò arrivato il momento di un altro marxismo, più aperto alle grandi correnti europee e meno vincolato ai temi tradizionali del popolo-nazione e della storia degli intellettuali.
Introduzione / Mustè, Marcello. - In: FILOSOFIA ITALIANA. - ISSN 2611-3392. - 1/2021(2021), pp. 9-10. [10.53136/97912599413434]
Introduzione
Mustè, Marcello
2021
Abstract
‘Marxismo come storicismo’ è la formula che Nicola Badaloni adottò come titolo di un difficile libro del 1962, nel quale, raccogliendo saggi da lui scritti nel periodo precedente, cercò di chiarire, difendere e anche rinnovare una visione culturale che, da qualche tempo, appariva investita da critiche molteplici e abbastanza radicali. Il libro sollevò una «discussione tra filosofi marxisti» su «Rinascita», nella quale intervennero alcuni tra gli intellettuali più prestigiosi del mondo comunista e che, per molti versi, segnò un punto di non ritorno nella vicenda del marxismo italiano. Dopo la scossa drammatica del 1956 e ancora di più, morto Togliatti nel 1964, dopo i fermenti politici e culturali del 1968, la linea teorica indicata da quella formula cominciò a vacillare. Emergevano, o meglio riemergevano, correnti alternative che avevano accompagnato e spesso contrastato la costruzione di un modello culturale che aveva radici profonde nella storia italiana del comunismo. Dal primo operaismo alla successiva affermazione degli esponenti della Scuola di Francoforte, sembrò arrivato il momento di un altro marxismo, più aperto alle grandi correnti europee e meno vincolato ai temi tradizionali del popolo-nazione e della storia degli intellettuali.File | Dimensione | Formato | |
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