Nonostante l’era della digitalizzazione abbia portato nell’ultimo decennio ad un proliferare di strumenti virtuali, la ricerca spaziale e formale finalizzata all’ottenimento di ambienti fisici caratterizzati da qualità architettoniche che implicano un pieno coinvolgimento sensoriale trova ancora oggi nel modello fisico lo strumento più efficace, immediato e diffuso capace di avvicinare lo spazio riprodotto a quello reale. È con il termine maquette che riportiamo il modello alla sua dimensione di oggetto in grado di interagire realmente con il processo creativo dell’architetto. Trattandosi della cristallizzazione di un pensiero nella sostanza di un oggetto fisico, maquette diverse di una medesima architettura possono assumere aspetti e specificità differenti a seconda delle finalità individuate dall’architetto nel corso dello sviluppo del progetto: la maquette aiuta infatti il progettista nella definizione dell’inserimento di un edificio nel contesto urbano e paesaggistico, nella determinazione della sua forma architettonica, nella concezione di un dato spazio, nel dialogo col committente o con colleghi e consulenti e, persino, nella diffusione del suo lavoro attraverso la stampa o nelle mostre. Nella corrente pratica progettuale, in Svizzera come nel resto del mondo, le maquette vengono dunque pensate e prodotte con diverse finalità: per condurre un processo di ricerca formale, per indagare e comunicare le scelte compositive, oltre che la connessa qualità spaziale. Nel caso di mockup realizzati a scala reale, la maquette assume il ruolo di verifica dell’architettura costruita al livello del dettaglio, di controllo dei processi tettonici di fabbricazione e assemblaggio delle sue varie componenti e degli esiti superficiali ed ornamentali che ne derivano.
La ricerca della forma e dello spazio attraverso la maquette. L'attualità della dimensione materica del progetto / Bologna, Alberto. - In: ARCHI. - ISSN 1422-5417. - 6 / dicembre(2020), pp. 24-28.
La ricerca della forma e dello spazio attraverso la maquette. L'attualità della dimensione materica del progetto
Alberto Bologna
2020
Abstract
Nonostante l’era della digitalizzazione abbia portato nell’ultimo decennio ad un proliferare di strumenti virtuali, la ricerca spaziale e formale finalizzata all’ottenimento di ambienti fisici caratterizzati da qualità architettoniche che implicano un pieno coinvolgimento sensoriale trova ancora oggi nel modello fisico lo strumento più efficace, immediato e diffuso capace di avvicinare lo spazio riprodotto a quello reale. È con il termine maquette che riportiamo il modello alla sua dimensione di oggetto in grado di interagire realmente con il processo creativo dell’architetto. Trattandosi della cristallizzazione di un pensiero nella sostanza di un oggetto fisico, maquette diverse di una medesima architettura possono assumere aspetti e specificità differenti a seconda delle finalità individuate dall’architetto nel corso dello sviluppo del progetto: la maquette aiuta infatti il progettista nella definizione dell’inserimento di un edificio nel contesto urbano e paesaggistico, nella determinazione della sua forma architettonica, nella concezione di un dato spazio, nel dialogo col committente o con colleghi e consulenti e, persino, nella diffusione del suo lavoro attraverso la stampa o nelle mostre. Nella corrente pratica progettuale, in Svizzera come nel resto del mondo, le maquette vengono dunque pensate e prodotte con diverse finalità: per condurre un processo di ricerca formale, per indagare e comunicare le scelte compositive, oltre che la connessa qualità spaziale. Nel caso di mockup realizzati a scala reale, la maquette assume il ruolo di verifica dell’architettura costruita al livello del dettaglio, di controllo dei processi tettonici di fabbricazione e assemblaggio delle sue varie componenti e degli esiti superficiali ed ornamentali che ne derivano.File | Dimensione | Formato | |
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