L’Haibing Center della Nankai University, edificio completato di recente dallo studio pechinese Vector Architects, nasce per fornire ad un campus universitario sorto nella Cina repubblicana e al centro della megalopoli di Tianjin uno spazio multifunzionale destinato ad ospitare corsi, conferenze, mostre ed eventi culturali. L’edificio nasce come rifunzionalizzazione di un padiglione contenente un salone destinato a mensa, costruito nel 1952 e caratterizzato da muri perimetrali in mattoni laterizi e da una copertura a volta ribassata. Gong Dong esplora, ancora una volta, il tema del progetto come strumento di trasformazione della memoria, in un contesto assai diverso da quello ormai mercificato degli hutong pechinesi che lo ha visto autore, negli ultimi anni, di diverse realizzazioni e su di una scala d’intervento e con un programma funzionale non comparabile alla rifunzionalizzazione dell’ormai celebre edificio monofamiliare a Fuzhou o alla riqualificazione dello zuccherificio Alila Yangshuo che ne hanno, indiscutibilmente, alimentato una fama mondiale. Il calcestruzzo faccia-vista è qui usato in modo tale da apparire liscio e polito e in grado di evocare forme fluide, come nel caso della scala spiroidale, o enfatizzare la torsione dei grandi pilastri, plasmati per direzionare idealmente i percorsi all’interno dell’edificio.
Vector Architects. Centro culturale alla Nankai University, Tianjin / Haibing Center of Nankai University, Tianjin / Bologna, Alberto. - In: L'INDUSTRIA DELLE COSTRUZIONI. - ISSN 0579-4900. - Anno LIII:gennaio-febbraio 2020(2020), pp. 40-51.
Vector Architects. Centro culturale alla Nankai University, Tianjin / Haibing Center of Nankai University, Tianjin
Alberto Bologna
2020
Abstract
L’Haibing Center della Nankai University, edificio completato di recente dallo studio pechinese Vector Architects, nasce per fornire ad un campus universitario sorto nella Cina repubblicana e al centro della megalopoli di Tianjin uno spazio multifunzionale destinato ad ospitare corsi, conferenze, mostre ed eventi culturali. L’edificio nasce come rifunzionalizzazione di un padiglione contenente un salone destinato a mensa, costruito nel 1952 e caratterizzato da muri perimetrali in mattoni laterizi e da una copertura a volta ribassata. Gong Dong esplora, ancora una volta, il tema del progetto come strumento di trasformazione della memoria, in un contesto assai diverso da quello ormai mercificato degli hutong pechinesi che lo ha visto autore, negli ultimi anni, di diverse realizzazioni e su di una scala d’intervento e con un programma funzionale non comparabile alla rifunzionalizzazione dell’ormai celebre edificio monofamiliare a Fuzhou o alla riqualificazione dello zuccherificio Alila Yangshuo che ne hanno, indiscutibilmente, alimentato una fama mondiale. Il calcestruzzo faccia-vista è qui usato in modo tale da apparire liscio e polito e in grado di evocare forme fluide, come nel caso della scala spiroidale, o enfatizzare la torsione dei grandi pilastri, plasmati per direzionare idealmente i percorsi all’interno dell’edificio.File | Dimensione | Formato | |
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