L'articolo adotta una prospettiva comparativa sulla santità imperiale e regale a Bisanzio e in Occidente nel medioevo. Per l'Oriente viene presa in considerazione la figura di Costantino I, l'unico imperatore canonizzato, mentre per l'Occidente le figure di Olaf Haraldsson di Norvegia e Luigi IX di Francia, l'ultimo re santo medievale. Benché in apparenza opposte tra loro, le strategie adottate dalla Chiesa greca e da quella latina nei confronti della santità imperiale e regale convergono in realtà verso un identico fine. Difatti, a Bisanzio, Costantino è proclamato santo per bloccare sul nascere qualsiasi tentazione di sacerdozio imperiale, e la sua vicenda personale di imperatore «quasi-vescovo» è confinata nella categoria dell’eccezionalità. Sull’altro versante, la Chiesa occidentale si servì della santità regale e del rito dell’unzione regia per rendere innocua, subordinandola all’intercessione ecclesiastica, la componente sacrale insita nella persona e nella funzione del re, creando così una sovranità dipendente dalla Chiesa e in sé desacralizzata.
Costantino I, Luigi IX, Óláfr Haraldsson: santità imperiale e santità regale tra Oriente e Occidente / D'Angelo, Francesco. - (2018), pp. 193-206. (Intervento presentato al convegno Un large Moyen Âge? L'œuvre de Jaques Le Goff et les études byzantines tenutosi a Paris; France).
Costantino I, Luigi IX, Óláfr Haraldsson: santità imperiale e santità regale tra Oriente e Occidente
D'Angelo Francesco
Primo
2018
Abstract
L'articolo adotta una prospettiva comparativa sulla santità imperiale e regale a Bisanzio e in Occidente nel medioevo. Per l'Oriente viene presa in considerazione la figura di Costantino I, l'unico imperatore canonizzato, mentre per l'Occidente le figure di Olaf Haraldsson di Norvegia e Luigi IX di Francia, l'ultimo re santo medievale. Benché in apparenza opposte tra loro, le strategie adottate dalla Chiesa greca e da quella latina nei confronti della santità imperiale e regale convergono in realtà verso un identico fine. Difatti, a Bisanzio, Costantino è proclamato santo per bloccare sul nascere qualsiasi tentazione di sacerdozio imperiale, e la sua vicenda personale di imperatore «quasi-vescovo» è confinata nella categoria dell’eccezionalità. Sull’altro versante, la Chiesa occidentale si servì della santità regale e del rito dell’unzione regia per rendere innocua, subordinandola all’intercessione ecclesiastica, la componente sacrale insita nella persona e nella funzione del re, creando così una sovranità dipendente dalla Chiesa e in sé desacralizzata.File | Dimensione | Formato | |
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