L'articolo si propone di commentare la lettera aperta del CIR, "Noi, i profughi e gli emigranti: Mare Nostrum oltre la vergogna", apparsa il 6 maggio 2021 sul quotidiano Avvenire. La lettera del Consiglio scientifico del CIR obbliga ad una serie di riflessioni sull’ordine delle cose per ribadire che quanto accade quotidianamente nel Mar Mediterraneo non è ineluttabile, ma frutto di determinate scelte politiche. Si individuano tre costanti nella politica dell’UE e, parimenti, dell’Italia in ambito SAR: un sempre meno celato disinteresse verso le operazioni di ricerca e soccorso in mare; una crescente avversione nei confronti delle ONG, che hanno provato a sopperire a questa assenza; l’incondizionato investimento politico ed economico sulla Guardia costiera libica, affinché questa provveda a impedire le partenze e intercettare le imbarcazioni dei migranti. Il Nuovo patto europeo appare, in tale contesto, come l’ennesima conferma dell’approccio rescue-without-interdiction o rescue-withouth-protection che ha caratterizzato gli ultimi anni delle politiche dell’Unione e dell’Italia.
“L’alternativa è essere complici silenti di un crimine ignobile”. L'approccio europeo alla ricerca e al soccorso in mare tra respingimenti delegati e interdizione delle Organizzazioni non governative dal Mar Mediterraneo / Negozio, Francesco. - In: ORDINE INTERNAZIONALE E DIRITTI UMANI. - ISSN 2284-3531. - Osservatorio sulle Organizzazioni non governative 2/2021:(2021), pp. 495-502.
“L’alternativa è essere complici silenti di un crimine ignobile”. L'approccio europeo alla ricerca e al soccorso in mare tra respingimenti delegati e interdizione delle Organizzazioni non governative dal Mar Mediterraneo
Francesco Negozio
2021
Abstract
L'articolo si propone di commentare la lettera aperta del CIR, "Noi, i profughi e gli emigranti: Mare Nostrum oltre la vergogna", apparsa il 6 maggio 2021 sul quotidiano Avvenire. La lettera del Consiglio scientifico del CIR obbliga ad una serie di riflessioni sull’ordine delle cose per ribadire che quanto accade quotidianamente nel Mar Mediterraneo non è ineluttabile, ma frutto di determinate scelte politiche. Si individuano tre costanti nella politica dell’UE e, parimenti, dell’Italia in ambito SAR: un sempre meno celato disinteresse verso le operazioni di ricerca e soccorso in mare; una crescente avversione nei confronti delle ONG, che hanno provato a sopperire a questa assenza; l’incondizionato investimento politico ed economico sulla Guardia costiera libica, affinché questa provveda a impedire le partenze e intercettare le imbarcazioni dei migranti. Il Nuovo patto europeo appare, in tale contesto, come l’ennesima conferma dell’approccio rescue-without-interdiction o rescue-withouth-protection che ha caratterizzato gli ultimi anni delle politiche dell’Unione e dell’Italia.File | Dimensione | Formato | |
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