In un dibattito storiografico in cui al concetto di memoria e di luogo di memoria viene riservato uno spazio progressivamente più ampio, una riflessione sulla cosiddetta memoria europea è apparsa, a molti, almeno doverosa. In tale contesto, tuttavia, poco spazio risulta ancora riservato a un evento come il Congresso dell’Europa, meglio noto come Congresso dell’Aja, dal nome della capitale istituzionale dei Paesi Bassi che lo ospitò, dal 7 al 10 maggio 1948. Tale evento sembra invece costituire un momento di grande significato per la costruzione di una memoria europea, sia in quanto luogo fisico di memoria, ovvero simbolo ben riconoscibile e collettivamente identificabile di condivisione di momenti e processi, sia sul piano dell’eredità valoriale ad esso connessa. Partendo da tali presupposti, e avvalendosi delle fonti e della pubblicistica nederlandese dell’epoca come principali strumenti di indagine, la riflessione che segue intende, in primo luogo, puntare l’accento sugli obiettivi perseguiti dagli organizzatori del Congresso europeista, con specifico riferimento alla creazione di una opinione pubblica europea ben consapevole e strutturata attorno ai principi e ai valori enunciati all’Aja. In secondo luogo, si intende verificare se, e in quale misura, il complesso del Binnenhof - e più precisamente la Ridderzaal, in cui si celebrarono i momenti più significativi e prestigiosi del Congresso - possa ambire a simbolo riconosciuto e riconoscibile dell’effettiva volontà europea, manifestatasi nel maggio del 1948, sia di superare le antiche divisioni interstatali, sia di intraprendere un cammino irreversibile di unità e solidarietà.
L’Aja: una città, un Congresso, un possibile luogo di memoria europea / Vassallo, Giulia. - In: DE EUROPA. - ISSN 2611-853X. - 2:3(2020), pp. 121-136.
L’Aja: una città, un Congresso, un possibile luogo di memoria europea
Vassallo GiuliaPrimo
2020
Abstract
In un dibattito storiografico in cui al concetto di memoria e di luogo di memoria viene riservato uno spazio progressivamente più ampio, una riflessione sulla cosiddetta memoria europea è apparsa, a molti, almeno doverosa. In tale contesto, tuttavia, poco spazio risulta ancora riservato a un evento come il Congresso dell’Europa, meglio noto come Congresso dell’Aja, dal nome della capitale istituzionale dei Paesi Bassi che lo ospitò, dal 7 al 10 maggio 1948. Tale evento sembra invece costituire un momento di grande significato per la costruzione di una memoria europea, sia in quanto luogo fisico di memoria, ovvero simbolo ben riconoscibile e collettivamente identificabile di condivisione di momenti e processi, sia sul piano dell’eredità valoriale ad esso connessa. Partendo da tali presupposti, e avvalendosi delle fonti e della pubblicistica nederlandese dell’epoca come principali strumenti di indagine, la riflessione che segue intende, in primo luogo, puntare l’accento sugli obiettivi perseguiti dagli organizzatori del Congresso europeista, con specifico riferimento alla creazione di una opinione pubblica europea ben consapevole e strutturata attorno ai principi e ai valori enunciati all’Aja. In secondo luogo, si intende verificare se, e in quale misura, il complesso del Binnenhof - e più precisamente la Ridderzaal, in cui si celebrarono i momenti più significativi e prestigiosi del Congresso - possa ambire a simbolo riconosciuto e riconoscibile dell’effettiva volontà europea, manifestatasi nel maggio del 1948, sia di superare le antiche divisioni interstatali, sia di intraprendere un cammino irreversibile di unità e solidarietà.File | Dimensione | Formato | |
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