Grazie alla rendita di un patrimonio storico-naturalistico senza confronto, l’Italia conserva una posizione di rilievo nella classifica delle destinazioni internazionali, con un totale di 50,7 milioni di arrivi nell’anno 2015. Nei millenni di storia trascorsi, il territorio italiano è stato modellato dall’avvicendarsi di culture differenti, la cui memoria, concreta e immateriale, ha impreziosito il bene più prezioso della sua offerta: il paesaggio. Eppure, l’integrità di questo patrimonio è messa a rischio da un’attività edilizia che, dagli anni Cinquanta ad oggi, ha consumato il 7,6% dell’intera superficie nazionale. Tra i concorsi di causa di questo fenomeno, il turismo ha comportato un accrescimento della domanda di strutture ricettive, infrastrutture e servizi in grado di supplire alla domanda dei visitatori delle spiagge e delle capitali dell’arte italiane. In cambio di costi ambientali e sociali onerosi, il turismo di massa ha iniziato a ridimensionare il suo slancio in cambio di mete lontane ed esotiche, ravvicinate dalla globalizzazione dei trasporti e delle comunicazioni, determinando una sensibile diminuzione della domanda nazionale. D’accordo con i principi dell’eco-turismo e della sostenibilità ambientale, lo studio intende approfondire le modalità di valorizzazione delle aree nazionali ai margini dei flussi, il cui sviluppo, non solamente economico, possa snellire la pressione sui tradizionali poli di attrazione, la cui capacità di carico risulta al limite. Esaminando i benefici derivanti da un turismo responsabile, finalizzato alla diretta conoscenza e promozione delle caratteristiche antropo-culturali delle sue destinazioni, verranno approfondite le aree dell’Alta Murgia pugliese e della Val di Sangro abruzzese, caratterizzate dalla presenza di un patrimonio ricco e diversificato ma tutt’ora sconosciuto ai molti. Il profilo dell’Alta Murgia è modellato dalla presenza di dolci colline e da figure carsiche quali doline e inghiottitoi, coperte da boschi di quercia e pascoli dove la vocazione agricola prende la forma dei muretti a secco e delle masserie. La Val di Sangro, sviluppata lungo il corso dell’omonimo fiume, è un’area caratterizzata dalla presenza di lame calcaree coperte da fitte boscaglie, dove durante l’incastellamento vennero scolpiti i borghi tipici dell’epoca medievale. Le due regioni condividono gli antichi itinerari della transumanza, fenomeno ancora visibile nei toponimi e nella moderna viabilità che si sovrappone all’originale percorso dei tratturi. Nella cornice dell’eco-turismo, lo scambio culturale tra chi visita e chi ospita diviene il perno di proposte che assecondino lo spirito delle comunità locali, coadiuvate dalla conoscenza di esperienze di successo provenienti da contesti differenti, che favoriscano un’esperienza di riflessione e di curiosità nei confronti dell’altro e dell’altrove. Tramite l’utilizzo dei Sistemi Informativi Geografici (GIS) e dei moderni strumenti a supporto della ricerca, il lavoro ha l’obiettivo di favorire la conoscenza e la valorizzazione dei territori marginali, nell’ottica di contribuire allo studio di un equilibrio tra la fruizione del patrimonio nazionale e la sua conservazione attiva.

Dalla Val di Sangro all’Alta Murgia: metodi e strumenti geotecnologici per la valorizzazione turistica del territorio / Pavia, Davide. - (2021 May 07).

Dalla Val di Sangro all’Alta Murgia: metodi e strumenti geotecnologici per la valorizzazione turistica del territorio

PAVIA, DAVIDE
07/05/2021

Abstract

Grazie alla rendita di un patrimonio storico-naturalistico senza confronto, l’Italia conserva una posizione di rilievo nella classifica delle destinazioni internazionali, con un totale di 50,7 milioni di arrivi nell’anno 2015. Nei millenni di storia trascorsi, il territorio italiano è stato modellato dall’avvicendarsi di culture differenti, la cui memoria, concreta e immateriale, ha impreziosito il bene più prezioso della sua offerta: il paesaggio. Eppure, l’integrità di questo patrimonio è messa a rischio da un’attività edilizia che, dagli anni Cinquanta ad oggi, ha consumato il 7,6% dell’intera superficie nazionale. Tra i concorsi di causa di questo fenomeno, il turismo ha comportato un accrescimento della domanda di strutture ricettive, infrastrutture e servizi in grado di supplire alla domanda dei visitatori delle spiagge e delle capitali dell’arte italiane. In cambio di costi ambientali e sociali onerosi, il turismo di massa ha iniziato a ridimensionare il suo slancio in cambio di mete lontane ed esotiche, ravvicinate dalla globalizzazione dei trasporti e delle comunicazioni, determinando una sensibile diminuzione della domanda nazionale. D’accordo con i principi dell’eco-turismo e della sostenibilità ambientale, lo studio intende approfondire le modalità di valorizzazione delle aree nazionali ai margini dei flussi, il cui sviluppo, non solamente economico, possa snellire la pressione sui tradizionali poli di attrazione, la cui capacità di carico risulta al limite. Esaminando i benefici derivanti da un turismo responsabile, finalizzato alla diretta conoscenza e promozione delle caratteristiche antropo-culturali delle sue destinazioni, verranno approfondite le aree dell’Alta Murgia pugliese e della Val di Sangro abruzzese, caratterizzate dalla presenza di un patrimonio ricco e diversificato ma tutt’ora sconosciuto ai molti. Il profilo dell’Alta Murgia è modellato dalla presenza di dolci colline e da figure carsiche quali doline e inghiottitoi, coperte da boschi di quercia e pascoli dove la vocazione agricola prende la forma dei muretti a secco e delle masserie. La Val di Sangro, sviluppata lungo il corso dell’omonimo fiume, è un’area caratterizzata dalla presenza di lame calcaree coperte da fitte boscaglie, dove durante l’incastellamento vennero scolpiti i borghi tipici dell’epoca medievale. Le due regioni condividono gli antichi itinerari della transumanza, fenomeno ancora visibile nei toponimi e nella moderna viabilità che si sovrappone all’originale percorso dei tratturi. Nella cornice dell’eco-turismo, lo scambio culturale tra chi visita e chi ospita diviene il perno di proposte che assecondino lo spirito delle comunità locali, coadiuvate dalla conoscenza di esperienze di successo provenienti da contesti differenti, che favoriscano un’esperienza di riflessione e di curiosità nei confronti dell’altro e dell’altrove. Tramite l’utilizzo dei Sistemi Informativi Geografici (GIS) e dei moderni strumenti a supporto della ricerca, il lavoro ha l’obiettivo di favorire la conoscenza e la valorizzazione dei territori marginali, nell’ottica di contribuire allo studio di un equilibrio tra la fruizione del patrimonio nazionale e la sua conservazione attiva.
7-mag-2021
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