Il saggio indaga la ridefinizione del rapporto Stato-Regioni conseguente agli atti normativi e amministrativi adottati dal Governo per affrontare l’emergenza sanitaria da Covid-19. In questa prospettiva, evidenzia che la deroga temporanea delle norme sulle competenze degli enti territoriali ed il ridimensionamento del principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni muovono dalla ritenuta inadeguatezza della legislazione preesistente in materia di poteri contingibili e urgenti del Governo. I decreti-legge adottati in tempo di pandemia introducono pertanto poteri nuovi che, funzionali ad obiettivi diversi da quelli perseguiti dal Codice della protezione civile, costituiscono esito di un procedimento semplificato, con parziale sacrificio delle prerogative degli enti territoriali. Dopo aver esaminato l’evoluzione dei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri attuativi di tali decreti-legge e la reazione ascrivibile ai ‘Governatori’ regionali attraverso l’esercizio del potere di ordinanza in materia sanitaria (ex art. 32, l. n. 833/1978), l’Autrice riflette sugli squilibri istituzionali scaturenti dall’accentramento dei poteri di gestione della pandemia. In particolare, si sottolinea che il susseguirsi di atti amministrativi statali e regionali ha non solo incrementato lo stato di confusione dei cittadini ma rivitalizzato il contenzioso sulle competenze, scaricando sul giudice amministrativo il compito di risolvere le contese conseguenti. Il saggio ribadisce pertanto che gli interventi emergenziali in deroga alle competenze degli enti territoriali devono avere carattere temporaneo e che l’obiettivo che lo Stato deve perseguire in via ordinaria è quello dell’indirizzo e coordinamento dell’autonomia degli enti territoriali, valorizzando il significato procedimentale del principio di sussidiarietà nelle sedi istituzionali già previste dal nostro ordinamento.
Gli interventi extra ordinem del Governo in tempo di pandemia come strumento di tutela dell’interesse nazionale e l’incidenza sul rapporto Stato-Regioni / Rinaldi, Eleonora. - In: RIVISTA ITALIANA PER LE SCIENZE GIURIDICHE. - ISSN 0390-6760. - 11(2020), pp. 147-185.
Gli interventi extra ordinem del Governo in tempo di pandemia come strumento di tutela dell’interesse nazionale e l’incidenza sul rapporto Stato-Regioni
ELEONORA RINALDI
2020
Abstract
Il saggio indaga la ridefinizione del rapporto Stato-Regioni conseguente agli atti normativi e amministrativi adottati dal Governo per affrontare l’emergenza sanitaria da Covid-19. In questa prospettiva, evidenzia che la deroga temporanea delle norme sulle competenze degli enti territoriali ed il ridimensionamento del principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni muovono dalla ritenuta inadeguatezza della legislazione preesistente in materia di poteri contingibili e urgenti del Governo. I decreti-legge adottati in tempo di pandemia introducono pertanto poteri nuovi che, funzionali ad obiettivi diversi da quelli perseguiti dal Codice della protezione civile, costituiscono esito di un procedimento semplificato, con parziale sacrificio delle prerogative degli enti territoriali. Dopo aver esaminato l’evoluzione dei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri attuativi di tali decreti-legge e la reazione ascrivibile ai ‘Governatori’ regionali attraverso l’esercizio del potere di ordinanza in materia sanitaria (ex art. 32, l. n. 833/1978), l’Autrice riflette sugli squilibri istituzionali scaturenti dall’accentramento dei poteri di gestione della pandemia. In particolare, si sottolinea che il susseguirsi di atti amministrativi statali e regionali ha non solo incrementato lo stato di confusione dei cittadini ma rivitalizzato il contenzioso sulle competenze, scaricando sul giudice amministrativo il compito di risolvere le contese conseguenti. Il saggio ribadisce pertanto che gli interventi emergenziali in deroga alle competenze degli enti territoriali devono avere carattere temporaneo e che l’obiettivo che lo Stato deve perseguire in via ordinaria è quello dell’indirizzo e coordinamento dell’autonomia degli enti territoriali, valorizzando il significato procedimentale del principio di sussidiarietà nelle sedi istituzionali già previste dal nostro ordinamento.File | Dimensione | Formato | |
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