Come un fulmine a ciel sereno, lancinante giunge lo squarcio di Sabino Cassese dalle colonne de Il Sole 24 Ore1 : «Nella Pubblica Amministrazione lo smart working è stato per molti una grande vacanza». La provocazione del noto giurista rompe simbolicamente l’atmosfera di concordia – a dire il vero sempre più rarefatta – che aveva accompagnato l’uscita dell’Italia dal lungo lockdown e la progressiva riapertura della maggior parte dei luoghi di lavoro (al netto di quelli che colpevolmente non erano mai stati bloccati e di quelli che, di contro, non ce l’avrebbero fatta a riaprire), ovviamente secondo modalità rispettose del necessario distanziamento sociale. Per capire se le parole del giudice emerito della Corte Costituzionale si situino più vicine alla vivida e trasparente sincerità del bambino che grida “Il re è nudo!” oppure al rancoroso e acido “L’è tutto da rifare!” proprio dell’anziano e inquieto studioso, è necessario ricordare come i dardi “sabiniani” abbiano, in realtà, una lunga gittata, provenendo da anni lontani, da quando, cioè, il “venerato maestro” – inteso nell’acuta accezione di Edmondo Berselli2 – fustiga la Pubblica Amministrazione italiana, colpevole – a suo dire – di guasti che il regime di lockdown avrebbe incentivato, anziché sopito
Prolegomeni per uno studio sociologico sulla Pubblica Amministrazione / DE NARDIS, Paolo. - In: RIVISTA DI STUDI POLITICI. - ISSN 1120-4036. - (2020), pp. 11-29.
Prolegomeni per uno studio sociologico sulla Pubblica Amministrazione
paolo de nardis
2020
Abstract
Come un fulmine a ciel sereno, lancinante giunge lo squarcio di Sabino Cassese dalle colonne de Il Sole 24 Ore1 : «Nella Pubblica Amministrazione lo smart working è stato per molti una grande vacanza». La provocazione del noto giurista rompe simbolicamente l’atmosfera di concordia – a dire il vero sempre più rarefatta – che aveva accompagnato l’uscita dell’Italia dal lungo lockdown e la progressiva riapertura della maggior parte dei luoghi di lavoro (al netto di quelli che colpevolmente non erano mai stati bloccati e di quelli che, di contro, non ce l’avrebbero fatta a riaprire), ovviamente secondo modalità rispettose del necessario distanziamento sociale. Per capire se le parole del giudice emerito della Corte Costituzionale si situino più vicine alla vivida e trasparente sincerità del bambino che grida “Il re è nudo!” oppure al rancoroso e acido “L’è tutto da rifare!” proprio dell’anziano e inquieto studioso, è necessario ricordare come i dardi “sabiniani” abbiano, in realtà, una lunga gittata, provenendo da anni lontani, da quando, cioè, il “venerato maestro” – inteso nell’acuta accezione di Edmondo Berselli2 – fustiga la Pubblica Amministrazione italiana, colpevole – a suo dire – di guasti che il regime di lockdown avrebbe incentivato, anziché sopitoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.