Il presente contributo vuole proporre una lettura degli spazi del vivere e delle diverse modalità d’uso degli spazi domestici, esaminando le strutture abitative dell’area romana durante l’età del rame: dal confronto tra il dato archeologico e quello etnografico sono scaturite alcune ipotesi ricostruttive. Bisogna infatti sottolineare l’importanza degli studi etnografici e il supporto che possono offrire nell’interpretazione del passato; in questo caso hanno fornito riferimenti utili all’elaborazione dei modelli ricostruttivi delle capanne, sulla base degli esempi noti per la Campagna Romana e l’Agro Pontino. Gli scavi sistematici effettuati nel corso degli ultimi 20 anni da parte della allora Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, condotti sotto la direzione di A.P. Anzidei, hanno portato alla luce numerose evidenze insediamentali costituite da estesi piani di frequentazione, vari elementi strutturali e impianti di capanne1. Anche se nell’area presa in esame non è stato possibile scavare complessi abitativi o aree insediative nella loro interezza è comunque possibile restituire un’immagine affidabile di quella che doveva essere l’organizzazione topografica dei nuclei di abitato, il rapporto con il territorio immediatamente circostante e l’evoluzione delle tradizioni culturali durante l’intero arco dell’età del rame.
Strutture abitative dell’età del rame nell’area romana. Gli spazi del vivere e non. Ipotesi ricostruttive / Carboni, Giovanni; Celant, Alessandra; La Marca, Chiara. - 1:(2020), pp. 107-118. (Intervento presentato al convegno XIV Incontro di Studi Preistoria e Protostoria in Etruria tenutosi a Valentano (VT), Pitigliano (GR), Manciano (GR)).
Strutture abitative dell’età del rame nell’area romana. Gli spazi del vivere e non. Ipotesi ricostruttive
Carboni, Giovanni
;Celant, Alessandra;La Marca, Chiara
2020
Abstract
Il presente contributo vuole proporre una lettura degli spazi del vivere e delle diverse modalità d’uso degli spazi domestici, esaminando le strutture abitative dell’area romana durante l’età del rame: dal confronto tra il dato archeologico e quello etnografico sono scaturite alcune ipotesi ricostruttive. Bisogna infatti sottolineare l’importanza degli studi etnografici e il supporto che possono offrire nell’interpretazione del passato; in questo caso hanno fornito riferimenti utili all’elaborazione dei modelli ricostruttivi delle capanne, sulla base degli esempi noti per la Campagna Romana e l’Agro Pontino. Gli scavi sistematici effettuati nel corso degli ultimi 20 anni da parte della allora Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, condotti sotto la direzione di A.P. Anzidei, hanno portato alla luce numerose evidenze insediamentali costituite da estesi piani di frequentazione, vari elementi strutturali e impianti di capanne1. Anche se nell’area presa in esame non è stato possibile scavare complessi abitativi o aree insediative nella loro interezza è comunque possibile restituire un’immagine affidabile di quella che doveva essere l’organizzazione topografica dei nuclei di abitato, il rapporto con il territorio immediatamente circostante e l’evoluzione delle tradizioni culturali durante l’intero arco dell’età del rame.File | Dimensione | Formato | |
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