ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE E GRAVIDANZA Coluzzi S.(1), Giovannetti G.(1), La Rocca U.(1), Neri A.(1), Santilio I.(1), Girelli G.(1), Arista M.C.(1) (1)UOC Immunoematologia e Medicina Trasfusionale, Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico Umberto I, Roma Premessa. La malattia emolitica autoimmune (MEA) è una condizione acquisita rara causata da anticorpi (Ac) rivolti verso antigeni self eritrocitari. La presenza di autoimmunizzazione eritrocitaria pre-esistente o l'insorgenza durante la gravidanza sono oggetto di attento monitoraggio immunoematologico, in particolare nei casi in cui l'autoAc sia di classe IgG, pertanto in grado di superare la barriera placentare e potenzialmente causare sensibilizzazione degli eritrociti fetali. Metodi. Sono state revisionate le schede del workup immunoematologico di donne in gravidanza pervenute in un anno nel nostro ambulatorio per il monitoraggio finalizzato alla prevenzione della malattia emolitica feto-neonatale (MEFN); nella maggior parte dei casi si trattava di donne con ricerca Ac risultata positiva presso altri laboratori. In accordo con quanto previsto dalle Raccomandazioni SIMTI-SIGO, è stata effettuata una determinazione del fenotipo ABO/Rh/K nel I trimestre di gravidanza, confermata a 28 settimane di gestazione, e la ricerca di Ac eritrocitari irregolari. In caso di risultato positivo, lo studio includeva: test dell'antiglobulina diretto (TAD), caratterizzazione della classe Ig dell'autoAc ed identificazione di eventuali alloAC, titolazione Ac(auto/ alloAc), come parte del check-up finalizzato all'inquadramento di un'eventuale insorgenza di MEFN e nell'eventualità di una richiesta trasfusionale nella madre e/o nel figlio. Il monitoraggio immunoematologico è stato condotto, in relazione ai risultati ottenuti, secondo quanto previsto dalle Raccomandazioni. Risultati. Nel corso di un anno sono stati effettuati 375 studi immunoematologici in 124 donne in gravidanza. Di queste, in 10 lo studio dava esito negativo, in 3 era evidenziata interferenza dovuta ad Ac verso mezzi potenzianti/conservanti dei pannelli eritrocitari, mentre in 111 lo studio risultava positivo per la presenza di auto o alloAc; in 10/111 pazienti (9%) veniva diagnosticata una MEA (8 da Ac di tipo caldo IgG, 1 di tipo freddo IgM, 1 di tipo misto IgG+IgM). In4/10 pazienti si associavano alloAc (4 casi anti-Wra, 1 anti-Wra+anti-E (titolo1), 1 anti-C (indosabile); il titolo dell'autoAc IgG era<16 in tutti i casi. In 3/10 neonati da madri con autoimmunizzazione eritrocitaria, il TAD alla nascita era risultato positivo, di tipo IgG, e si eluiva l'Ac privo di specificità convenzionali, di provenienza materna; nessuno dei tre neonati con TAD positivo aveva presentato anemia e/o iperbilirubinemia alla nascita e al controllo a 1 mese. Conclusioni Nella nostra esperienza il riscontro di autoAc materni non ha comportato alcuna conseguenza nel feto/ neonato; tuttavia in tutti i casi il titolo degli autoAc era modesto, anche nei casi in cui era stato necessario instaurare terapia steroidea nella madre a causa della significatività clinica dell'autoAc. Seppur anche in letteratura sia riportata una bassa percentuale di neonati con segni di emolisi causati da autoAc materni, cionondimeno è raccomandato un atteggiamento di attenta sorveglianza, al fine di instaurare un pronto trattamento nella madre, soprattutto nei casi in cui si associ un più ampio disordine dell'immunità, e per evidenziare alloAc che, eventualmente presenti e più pericolosi per il feto, potrebbero essere mascherati dall'autoAc.

ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE E GRAVIDANZA / Coluzzi, S.; Giovannetti, G.; La Rocca, U.; Neri, A.; Santilio, I.; Girelli, G.; Arista, M. C.. - (2019). (Intervento presentato al convegno VI CONFERENZA NAZIONALE DEI SERVIZI TRASFUSIONALI tenutosi a RIMINI).

ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE E GRAVIDANZA

Coluzzi S.;La Rocca U.;Santilio I.;Girelli G.;Arista M. C.
2019

Abstract

ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE E GRAVIDANZA Coluzzi S.(1), Giovannetti G.(1), La Rocca U.(1), Neri A.(1), Santilio I.(1), Girelli G.(1), Arista M.C.(1) (1)UOC Immunoematologia e Medicina Trasfusionale, Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico Umberto I, Roma Premessa. La malattia emolitica autoimmune (MEA) è una condizione acquisita rara causata da anticorpi (Ac) rivolti verso antigeni self eritrocitari. La presenza di autoimmunizzazione eritrocitaria pre-esistente o l'insorgenza durante la gravidanza sono oggetto di attento monitoraggio immunoematologico, in particolare nei casi in cui l'autoAc sia di classe IgG, pertanto in grado di superare la barriera placentare e potenzialmente causare sensibilizzazione degli eritrociti fetali. Metodi. Sono state revisionate le schede del workup immunoematologico di donne in gravidanza pervenute in un anno nel nostro ambulatorio per il monitoraggio finalizzato alla prevenzione della malattia emolitica feto-neonatale (MEFN); nella maggior parte dei casi si trattava di donne con ricerca Ac risultata positiva presso altri laboratori. In accordo con quanto previsto dalle Raccomandazioni SIMTI-SIGO, è stata effettuata una determinazione del fenotipo ABO/Rh/K nel I trimestre di gravidanza, confermata a 28 settimane di gestazione, e la ricerca di Ac eritrocitari irregolari. In caso di risultato positivo, lo studio includeva: test dell'antiglobulina diretto (TAD), caratterizzazione della classe Ig dell'autoAc ed identificazione di eventuali alloAC, titolazione Ac(auto/ alloAc), come parte del check-up finalizzato all'inquadramento di un'eventuale insorgenza di MEFN e nell'eventualità di una richiesta trasfusionale nella madre e/o nel figlio. Il monitoraggio immunoematologico è stato condotto, in relazione ai risultati ottenuti, secondo quanto previsto dalle Raccomandazioni. Risultati. Nel corso di un anno sono stati effettuati 375 studi immunoematologici in 124 donne in gravidanza. Di queste, in 10 lo studio dava esito negativo, in 3 era evidenziata interferenza dovuta ad Ac verso mezzi potenzianti/conservanti dei pannelli eritrocitari, mentre in 111 lo studio risultava positivo per la presenza di auto o alloAc; in 10/111 pazienti (9%) veniva diagnosticata una MEA (8 da Ac di tipo caldo IgG, 1 di tipo freddo IgM, 1 di tipo misto IgG+IgM). In4/10 pazienti si associavano alloAc (4 casi anti-Wra, 1 anti-Wra+anti-E (titolo1), 1 anti-C (indosabile); il titolo dell'autoAc IgG era<16 in tutti i casi. In 3/10 neonati da madri con autoimmunizzazione eritrocitaria, il TAD alla nascita era risultato positivo, di tipo IgG, e si eluiva l'Ac privo di specificità convenzionali, di provenienza materna; nessuno dei tre neonati con TAD positivo aveva presentato anemia e/o iperbilirubinemia alla nascita e al controllo a 1 mese. Conclusioni Nella nostra esperienza il riscontro di autoAc materni non ha comportato alcuna conseguenza nel feto/ neonato; tuttavia in tutti i casi il titolo degli autoAc era modesto, anche nei casi in cui era stato necessario instaurare terapia steroidea nella madre a causa della significatività clinica dell'autoAc. Seppur anche in letteratura sia riportata una bassa percentuale di neonati con segni di emolisi causati da autoAc materni, cionondimeno è raccomandato un atteggiamento di attenta sorveglianza, al fine di instaurare un pronto trattamento nella madre, soprattutto nei casi in cui si associ un più ampio disordine dell'immunità, e per evidenziare alloAc che, eventualmente presenti e più pericolosi per il feto, potrebbero essere mascherati dall'autoAc.
2019
VI CONFERENZA NAZIONALE DEI SERVIZI TRASFUSIONALI
ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE;SIEROLOGIA ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE;EMOLISI
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
ANEMIA EMOLITICA AUTOIMMUNE E GRAVIDANZA / Coluzzi, S.; Giovannetti, G.; La Rocca, U.; Neri, A.; Santilio, I.; Girelli, G.; Arista, M. C.. - (2019). (Intervento presentato al convegno VI CONFERENZA NAZIONALE DEI SERVIZI TRASFUSIONALI tenutosi a RIMINI).
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