La fluida plasticità del romanzo, genere «cannibale e polimorfico» (Fusillo), lo rende particolarmente permeabile alle ibridazioni che la letteratura translingue geneticamente porta con sé: come l’italiano si apre a sonorità e volute sintattiche memori delle strutture linguistiche e delle cadenze ritmiche della lingua madre, così le forme narrative divengono malleabili alla contaminazione con la tradizione letteraria d’appartenenza: diviene, infatti, spesso arduo porre una demarcazione tra un romanzo/ raccolta di racconti/ racconto lungo/oralità corale/rilettura storico-corale/epopea/prosa poetica. L’intervento si concentrerà sullo statuto del romanzo contemporaneo alla luce delle polifonie aperte dalla letteratura translingue e tenterà di porre una linea di demarcazione tra romanzo translingue, neostorico e global novel, prendendo in considerazione principalmente tre aspetti: la lingua, la presenza o meno di un luogo (e dunque di un’identità) che esprima la sua memoria e la sua cultura entro le piaghe del testo; e la capacità dei testi di mettere in relazione culture differenti adottando diversi fuochi prospettici e corrodendo dall’interno l’opposizione dicotomica io/altro.
Autori dispatriati o opere apolidi? / Morace, ROSANNA SIMONA. - (2020), pp. 51-68. (Intervento presentato al convegno Convegno annuale MOD tenutosi a Potenza).
Autori dispatriati o opere apolidi?
Rosanna Morace
2020
Abstract
La fluida plasticità del romanzo, genere «cannibale e polimorfico» (Fusillo), lo rende particolarmente permeabile alle ibridazioni che la letteratura translingue geneticamente porta con sé: come l’italiano si apre a sonorità e volute sintattiche memori delle strutture linguistiche e delle cadenze ritmiche della lingua madre, così le forme narrative divengono malleabili alla contaminazione con la tradizione letteraria d’appartenenza: diviene, infatti, spesso arduo porre una demarcazione tra un romanzo/ raccolta di racconti/ racconto lungo/oralità corale/rilettura storico-corale/epopea/prosa poetica. L’intervento si concentrerà sullo statuto del romanzo contemporaneo alla luce delle polifonie aperte dalla letteratura translingue e tenterà di porre una linea di demarcazione tra romanzo translingue, neostorico e global novel, prendendo in considerazione principalmente tre aspetti: la lingua, la presenza o meno di un luogo (e dunque di un’identità) che esprima la sua memoria e la sua cultura entro le piaghe del testo; e la capacità dei testi di mettere in relazione culture differenti adottando diversi fuochi prospettici e corrodendo dall’interno l’opposizione dicotomica io/altro.File | Dimensione | Formato | |
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