Un'irrealizzata fabbrica di Gregorio XIII Boncompagni. La Loggia dei Mercanti in Banchi

In 1584 Gregory XIII decided to build a loggia for merchants in the Banchi area, along the road aligned with Sant’Angelo bridge, near the so-called Cortile dei Chigi. He intented to create an architectural structure specifically aimed at commercial negotiations, as found in other cities. On site were concentrated financial and trading activities, as well as important public buildings and noble residences. The pope dying the following year, the commission did not go beyond the planning phase, probably because of economic reasons (the merchants themselves were to bear the estimated cost of 40,000 scudi). The program will be resumed, though unsuccessfully, during subsequent pontificates, even in a different location. In the Accademia di San Luca are preserved two well-known plans, autographs by Ottaviano Mascarino, which testify to two distinct projects, quite peculiar as far as building type and formal solutions (ANSL, Fondo Mascarino, nn. 2368, 2369). Another plan in the Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, hitherto neglected, can be referred to the same commission: its being obviously a copy, but with Mascarino’s distinctive stylistic features, suggests it may document a lost project of his. The coordinated analysis of the three sheets, addressed for the first time, sheds light on the dynamics of public commissions in late sixteenth century Rome and on the close dialogue between patron and architect prior to the choice of so unusual models and building types.

Nel 1584 Gregorio XIII decide di edificare una loggia parzialmente scoperta per i mercanti nell’area dei Banchi, lungo la strada in asse con ponte Sant’Angelo, presso il cosiddetto Cortile dei Chigi. L’intenzione è quella di creare una struttura architettonica, del tipo di quelle presenti in altre città, specificamente rivolta alle negoziazioni commerciali. Il luogo prescelto, non a caso, è quello ove sono concentrate le principali sedi delle attività finanziarie e mercantili, oltre che importanti edifici pubblici e residenze gentilizie. La commissione del pontefice, che morirà l’anno successivo, non andrà oltre la fase progettuale, probabilmente per ragioni economiche (al costo previsto, di 40.000 scudi, avrebbero dovuto contribuire gli stessi beneficiari). Il programma sarà però ripreso, comunque senza esito, durante i pontificati successivi, anche con una diversa ubicazione. Nell’Accademia di San Luca si conservano due ben noti disegni in pianta, autografi di Ottaviano Mascarino, che testimoniano due distinti progetti, eccezionali per il tipo edilizio e le soluzioni formali prescelte (ANSL, Fondo Mascarino, nn. 2368, 2369). Un’altra pianta custodita nella Biblioteca Nazionale di Firenze, finora trascurata, va riferita alla stessa commissione pontificia. Il fatto che si tratti evidentemente di una copia, con alcune soluzioni formali che rimandano ad opere di Mascarino, fa nascere il sospetto che possa documentare un suo perduto progetto. La considerazione coordinata dei tre fogli, affrontata per la prima volta, getta luce sulla dinamica delle commissioni pubbliche nel tardo Cinquecento romano e sull’apporto del patrono e dell’architetto nella scelta di modelli e tipi edilizi così inusuali.