Il saggio si sofferma su un nodo problematico già sondato dagli studi critici, ma ancora in attesa di una esaustiva ricognizione: la presenza leopardiana all’interno della produzione di Luigi Pirandello. In particolare, si prendono in esame gli scritti critici e teorici pirandelliani (dai primi articoli su rivista, passando per "Arte e scienza" e "L’umorismo", fino al "Discorso su Verga" del 1931), allo scopo di verificare in quale modo la lettura dei testi leopardiani – e specialmente, a partire dal 1898-1900, dello Zibaldone – abbia fornito a Pirandello significativi spunti per la sua ricerca di un nuovo statuto e di un nuovo ruolo della letteratura nella modernità. Concentrandosi perciò soprattutto su alcune questioni dirimenti della riflessione critica ed estetica pirandelliana – il problema della mimesis e della rappresentazione del reale; il rapporto con le «regole» della tradizione e della «retorica»; il confronto con la scienza –, ci si pone l’obiettivo di mostrare come il complessivo ripensamento delle forme e dei compiti della letteratura condotto da Pirandello abbia tratto linfa, oltre che dalle sollecitazioni provenienti dal dibattito coevo, anche da una persistente matrice leopardiana.
Tra modernità e tradizione: Pirandello, Leopardi e la riflessione sulla letteratura / Camarotto, Valerio. - (2020), pp. 21-37. (Intervento presentato al convegno Leopardi e la cultura del Novecento. Modi e forme di una presenza tenutosi a Recanati).
Tra modernità e tradizione: Pirandello, Leopardi e la riflessione sulla letteratura
Camarotto Valerio
2020
Abstract
Il saggio si sofferma su un nodo problematico già sondato dagli studi critici, ma ancora in attesa di una esaustiva ricognizione: la presenza leopardiana all’interno della produzione di Luigi Pirandello. In particolare, si prendono in esame gli scritti critici e teorici pirandelliani (dai primi articoli su rivista, passando per "Arte e scienza" e "L’umorismo", fino al "Discorso su Verga" del 1931), allo scopo di verificare in quale modo la lettura dei testi leopardiani – e specialmente, a partire dal 1898-1900, dello Zibaldone – abbia fornito a Pirandello significativi spunti per la sua ricerca di un nuovo statuto e di un nuovo ruolo della letteratura nella modernità. Concentrandosi perciò soprattutto su alcune questioni dirimenti della riflessione critica ed estetica pirandelliana – il problema della mimesis e della rappresentazione del reale; il rapporto con le «regole» della tradizione e della «retorica»; il confronto con la scienza –, ci si pone l’obiettivo di mostrare come il complessivo ripensamento delle forme e dei compiti della letteratura condotto da Pirandello abbia tratto linfa, oltre che dalle sollecitazioni provenienti dal dibattito coevo, anche da una persistente matrice leopardiana.File | Dimensione | Formato | |
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