La cosiddetta “crisi dei rifugiati” ha fatto delle strutture di accoglienza straordinarie una caratteristica strutturale del sistema italiano, innescando un’infrastruttura autonoma di esperienze solidali per resistere alle politiche di sicurezza. Dall’osservazione di queste esperienze, CIRCO (acronimo di Casa Irrinunciabile per la Ricreazione Civica e l’Ospitalità) propone una strategia urbana per ripensare l’accoglienza dei e delle migranti attraverso il concetto di ospitalità reciproca e per generare nuove forme di reciprocità e convivenza. Il progetto è elaborato nell'ambito di un’esperienza didattica presso il Dipartimento di Architettura dell'Università Roma Tre; partendo dal riutilizzo di edifici abbandonati, le cosiddette rovine, e aprendoli alle popolazioni mobili e a tutti gli abitanti delle città, CIRCO reinterpreta la temporaneità e la convivenza delle diversità, tipiche del mondo circense, per innescare un processo di costruzione collaborativa di spazi per la democrazia, lo scambio, il lavoro e la socialità. Il contributo espone i caratteri principali di tale strategia, le ragioni che la generano ed in particolare evidenzia come, per attuarla, sia necessario ridiscutere le categorie in cui i migranti sono organizzati, associando persone e spazi in base a bisogni ed esigenze comuni piuttosto che dividerli secondo “categorie di utenti” e attraverso spazi compartimentati per ciascuno di essi.
CIRCO. Un sistema diffuso di rovine dove sperimentare l’ospitalità / Careri, Francesco; Olcuire, Serena; Rocco, Maria. - In: RASSEGNA DI ARCHITETTURA E URBANISTICA. - ISSN 0392-8608. - 160(2020), pp. 109-116.
CIRCO. Un sistema diffuso di rovine dove sperimentare l’ospitalità
Serena OlcuireSecondo
;Maria RoccoUltimo
2020
Abstract
La cosiddetta “crisi dei rifugiati” ha fatto delle strutture di accoglienza straordinarie una caratteristica strutturale del sistema italiano, innescando un’infrastruttura autonoma di esperienze solidali per resistere alle politiche di sicurezza. Dall’osservazione di queste esperienze, CIRCO (acronimo di Casa Irrinunciabile per la Ricreazione Civica e l’Ospitalità) propone una strategia urbana per ripensare l’accoglienza dei e delle migranti attraverso il concetto di ospitalità reciproca e per generare nuove forme di reciprocità e convivenza. Il progetto è elaborato nell'ambito di un’esperienza didattica presso il Dipartimento di Architettura dell'Università Roma Tre; partendo dal riutilizzo di edifici abbandonati, le cosiddette rovine, e aprendoli alle popolazioni mobili e a tutti gli abitanti delle città, CIRCO reinterpreta la temporaneità e la convivenza delle diversità, tipiche del mondo circense, per innescare un processo di costruzione collaborativa di spazi per la democrazia, lo scambio, il lavoro e la socialità. Il contributo espone i caratteri principali di tale strategia, le ragioni che la generano ed in particolare evidenzia come, per attuarla, sia necessario ridiscutere le categorie in cui i migranti sono organizzati, associando persone e spazi in base a bisogni ed esigenze comuni piuttosto che dividerli secondo “categorie di utenti” e attraverso spazi compartimentati per ciascuno di essi.File | Dimensione | Formato | |
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