L'étudiant Philippe Brun e Mr Antoine de La Faye

La prima tappa della peregrinatio europea di Bruno fu la Ginevra calvinista (almeno Maggio- Agosto 1579). Bruno, a Ginevra, si convertì al calvinismo e si immatricolò all'università e sebbene già teologo, riprese ex novo il suo cursus studiorum divendendo allievo della facoltà delle arti. Bruno, a Ginevra, riprese pure il suo nome di battesimo e abbandonò quello che aveva ricevuto da novizio al convento napoletano di San Domenico Maggiore. Nella facoltà delle arti dell'Accademia della città insegnava filosofia un gentiluomo francese, Antoine de La Faye, con il quale Bruno entrò in aspra polemica, prima di esamenire Il conflitto che esasperò i rapporti tra i due, il breve saggio ripercorre da un lato la biografia di de La Faye e propone, dall'altro, alcune considerazioni in merito al senso e al peso della conversione di Bruno. In merito alla conversione al calvinismo, l'autrice prende le distanze dalla storiografia bruniana, che tende a sottodimensionare e marginalizzare l'esperienza della conversione relegandola ad un ruolo strumentale nella biografia del filosofo. In merito al de La Faye, l'autrice propone un profilo meno stereotipato e denigratorio dello sfortunato maestro di filosofia del Nolano; poeta, erudito e teologo Antoine de La Faye aveva tutto meno che una formazione scolastica e ad Arisotele prediiligeva altre letture, quali Cicerone e il Didaskalikos di Alcinoo. L'incontro tra i due, Bruno, forgiato da 10 anni di studi conventuali e maestro nell'arte della disputa, e il de La Faye, che aveva accettato obtorto collo di insegnare la filosofia di Aristotele in attesa di transitare alla cattedra di teologia, generò quel caso notissimo, per cui Bruno pubblicò un foglio additando ben 20 errori inanellati dal maestro in una sola lezione. I documenti ginevrini ci raccontano gli avvenimenti occorsi, dalla pubblicazione del foglio, all'arresto, alla scomunica, alla pubblica abiura e alla fuga da Ginevra.