Muovendo dalla critica di traduzione di "Chanson douce", opera narrativa di Leïla Slimani apparsa, nel 2016, per Gallimard, il presente approfondimento mira a ricostruire le peculiarità linguistico-stilistiche della resa traduttiva curata nel 2017, per Rizzoli, da Elena Cappellini. Prendendo in considerazione in particolar modo la sezione iniziale del romanzo, si è qui scelto di proporre un breve commento intorno alle scelte lessicali e stilistiche della versione italiana, così come riflessioni inerenti alla resa della sintassi. Malgrado lievi imprecisioni traduttive, il lavoro di Cappellini si destreggia tra un magistrale mantenimento del ritmo originale e un'altrettanto interessante cernita dei "Realia" nel passaggio dalla sfera idiomatica francofona al milieu italofono. Senza mai ricorrere a strategie quali, ad esempio, l'utilizzo del corsivo o di note a piè di pagina, il testo italiano riesce a rendere fedelmente elementi cari alla cultura francese. La già avviata collaborazione tra la vincitrice del premio 'Goncourt' e la finalista del premio 'Stendhal' può quindi dirsi riuscita, e senz'altro degna di proseguire.
"Chanson douce" / Pulimanti, Alessandro. - (2021).
"Chanson douce"
Alessandro Pulimanti
2021
Abstract
Muovendo dalla critica di traduzione di "Chanson douce", opera narrativa di Leïla Slimani apparsa, nel 2016, per Gallimard, il presente approfondimento mira a ricostruire le peculiarità linguistico-stilistiche della resa traduttiva curata nel 2017, per Rizzoli, da Elena Cappellini. Prendendo in considerazione in particolar modo la sezione iniziale del romanzo, si è qui scelto di proporre un breve commento intorno alle scelte lessicali e stilistiche della versione italiana, così come riflessioni inerenti alla resa della sintassi. Malgrado lievi imprecisioni traduttive, il lavoro di Cappellini si destreggia tra un magistrale mantenimento del ritmo originale e un'altrettanto interessante cernita dei "Realia" nel passaggio dalla sfera idiomatica francofona al milieu italofono. Senza mai ricorrere a strategie quali, ad esempio, l'utilizzo del corsivo o di note a piè di pagina, il testo italiano riesce a rendere fedelmente elementi cari alla cultura francese. La già avviata collaborazione tra la vincitrice del premio 'Goncourt' e la finalista del premio 'Stendhal' può quindi dirsi riuscita, e senz'altro degna di proseguire.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.