Il ruolo sempre più dirompente assunto da Internet nella vita quotidiana degli individui ha comportato la moltiplicazione delle esperienze comunicative, e l’occasione per gli utenti, a partire dalla diffusione dei dispositivi mobili Internet enabled, di sperimentare la possibilità di accedere ai contenuti mediali secondo coordinate spazio-temporali gestite in maniera autonoma e personale. Tra le conseguenze di questo scenario, si registra una dilatazione del sistema dell’informazione: da un lato, l’adattamento dei tradizionali player dell’informazione all’interno del mutato ecosistema mediale; dall’altro, l’ascesa di nuovi soggetti nativi digitali che contribuiscono a rendere il mercato giornalistico sempre più complesso e competitivo. Parallelamente, in questo contesto, il circuito dell’informazione veicolata dai media mainstream continua a ricoprire un ruolo chiave nell’agenda, in particolar modo politica e con specifico riferimento ai periodi di tempo coincidenti con le tornate elettorali. A partire dal decennio scorso si è assistito, quindi, a una esplosione dell’offerta e della domanda di informazione che ha inciso profondamente sulle dinamiche che animano gli ambienti dei media tradizionali e di quelli digitali. Nel contesto del sistema mediale ibrido descritto da Chadwick, non a caso in riferimento all’interconnessione sempre più stretta dei domini dell’informazione e della politica, le fonti informative sono caratterizzate da un rapporto di complementarità: secondo quanto proposto da Mazzoli attraverso la metafora di patchwork mediale, l’accesso alle news avviene secondo coordinate personali che si snodano attraverso risorse a disposizione, motivazioni, interessi contestuali. Sulla base di queste considerazioni, si è deciso di analizzare l’accesso a un genere specifico dell’informazione, ovvero quello politico, da parte del segmento di popolazione under 30. Le motivazioni sottostanti la scelta dell’informazione politica affondano, da un lato, nel riferimento alla letteratura scientifica dei communication studies, in cui la politica sembra occupare un posto rilevante sia nell’agenda dei media sia nelle dinamiche che attraversano la vita quotidiana, entrando così di diritto nell’agenda dei cittadini-elettori (Bentivegna, 1994). Dall’altro, nel riferimento allo scenario che fa da sfondo al contesto storico attuale, chiamando in causa sia il panorama politico italiano del biennio 2018-2020, che risulta denso di avvenimenti e con un ruolo considerevole nel dibattito pubblico, sia l’impatto che la pandemia da Covid-19 ha esercitato sui vari settori della sfera pubblica e privata, richiedendo delle misure speciali da parte delle istituzioni politiche nella gestione della crisi. La scelta di indagare la fascia giovanile di popolazione compresa tra i 18 e i 29 anni, che sviluppa una dieta informativa variegata, ibrida, pienamente aperta a tutte le esperienze informative offline e online, è invece frutto di una revisione sistematica sul consumo di informazione in Italia dagli inizi del XXI Secolo, effettuata attraverso l’analisi longitudinale dei Rapporti sulla Comunicazione Censis, dei vari rapporti sul consumo di informazione curati dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni nell’ambito delle attività del Servizio Economico-Statistico, e degli studi comparativi in ottica internazionale del Digital News Report (Reuters Institute for the Study of Journalism). Per rispondere alle complesse domande di ricerca, ovvero le strategie di accesso all’informazione politica da parte di un segmento preciso di popolazione attraverso la rilevazione delle abitudini informative, cui si aggiunge l’interesse allo studio delle motivazioni e dei percorsi che guidano la selezione delle fonti, si è scelto di organizzare il disegno di ricerca intorno all’integrazione tra approcci quantitativi e qualitativi, in linea con gli assunti della mixed methods research, in modo da giungere a dei risultati maggiormente profondi e arricchiti dai punti di forza di entrambi gli approcci. Nello specifico, si è proceduto, da una parte, con la somministrazione di un questionario online, diffuso su larga scala attraverso il social network site Facebook nei mesi aprile e maggio 2020, che ha restituito 881 risposte; dall’altra, con la realizzazione di 30 interviste semi-strutturate, effettuate nei mesi di luglio e agosto 2020 a coloro che nel questionario hanno dato la disponibilità ad essere intervistati. In particolare, attraverso il questionario, che garantisce la comparabilità delle risposte, sono state prodotte analisi statistiche di tipo quantitativo con l’obiettivo di giungere a una descrizione dei comportamenti informativi, in relazione al consumo di news politiche, da parte dei membri del campione. Inoltre, la scelta di diffondere il questionario tramite Facebook è dipesa dal primato che questa piattaforma riveste per quanto riguarda l’accesso all’informazione online, come certificato dai dati in letteratura, soprattutto per la fascia di popolazione oggetto della presente indagine. Nella successiva fase di ricerca, attraverso le interviste, che pongono l’attenzione sulla ricostruzione esperienziale dei soggetti coinvolti, si è cercato di approfondire in maniera dettagliata i risultati ottenuti dal questionario, con l’obiettivo di fare luce su aspetti difficilmente rilevabili, che come anticipato poco sopra, fanno riferimento alle motivazioni che guidano l’utilizzo delle fonti di informazione, alle aspettative che accompagnano la fruizione, al ruolo del contesto sociale e delle dinamiche relazionali che contribuiscono alla selezione delle fonti, agli aspetti personali e ai significati attribuiti alle diverse esperienze informative. Dallo studio emergono alcuni spunti interessanti, non interamente in linea con i risultati più diffusi della letteratura di riferimento. In primo luogo, si registra una significativa centralità dei quotidiani come fonte di informazione politica nell’ambito del circuito della comunicazione mainstream, grazie alla vocazione all’approfondimento della notizia presentata secondo chiavi di lettura privilegiate. Inoltre, sembra acquisire forza la figura del giornalista, chiamato a presentare il framework entro cui interpretare lo scenario politico. Infine, a differenza delle ricerche sul consumo di informazione che individuano il primato delle fonti algoritmiche, dai dati della presente ricerca emerge come, negli ambienti dell’informazione online, le fonti editoriali, ovvero i siti di informazione gestiti da player tradizionali o nativi digitali, rivestano una indiscussa leadership, in virtù della presenza della redazione giornalistica che garantisce una cura dettagliata nella trattazione dell’informazione all’interno di uno scenario caratterizzato dall’information overload.

Under 30 e accesso all'informazione politica nel sistema mediale ibrido: motivazioni, percorsi, aspettative / Sallusti, Simone. - (2021 Feb 26).

Under 30 e accesso all'informazione politica nel sistema mediale ibrido: motivazioni, percorsi, aspettative

SALLUSTI, SIMONE
26/02/2021

Abstract

Il ruolo sempre più dirompente assunto da Internet nella vita quotidiana degli individui ha comportato la moltiplicazione delle esperienze comunicative, e l’occasione per gli utenti, a partire dalla diffusione dei dispositivi mobili Internet enabled, di sperimentare la possibilità di accedere ai contenuti mediali secondo coordinate spazio-temporali gestite in maniera autonoma e personale. Tra le conseguenze di questo scenario, si registra una dilatazione del sistema dell’informazione: da un lato, l’adattamento dei tradizionali player dell’informazione all’interno del mutato ecosistema mediale; dall’altro, l’ascesa di nuovi soggetti nativi digitali che contribuiscono a rendere il mercato giornalistico sempre più complesso e competitivo. Parallelamente, in questo contesto, il circuito dell’informazione veicolata dai media mainstream continua a ricoprire un ruolo chiave nell’agenda, in particolar modo politica e con specifico riferimento ai periodi di tempo coincidenti con le tornate elettorali. A partire dal decennio scorso si è assistito, quindi, a una esplosione dell’offerta e della domanda di informazione che ha inciso profondamente sulle dinamiche che animano gli ambienti dei media tradizionali e di quelli digitali. Nel contesto del sistema mediale ibrido descritto da Chadwick, non a caso in riferimento all’interconnessione sempre più stretta dei domini dell’informazione e della politica, le fonti informative sono caratterizzate da un rapporto di complementarità: secondo quanto proposto da Mazzoli attraverso la metafora di patchwork mediale, l’accesso alle news avviene secondo coordinate personali che si snodano attraverso risorse a disposizione, motivazioni, interessi contestuali. Sulla base di queste considerazioni, si è deciso di analizzare l’accesso a un genere specifico dell’informazione, ovvero quello politico, da parte del segmento di popolazione under 30. Le motivazioni sottostanti la scelta dell’informazione politica affondano, da un lato, nel riferimento alla letteratura scientifica dei communication studies, in cui la politica sembra occupare un posto rilevante sia nell’agenda dei media sia nelle dinamiche che attraversano la vita quotidiana, entrando così di diritto nell’agenda dei cittadini-elettori (Bentivegna, 1994). Dall’altro, nel riferimento allo scenario che fa da sfondo al contesto storico attuale, chiamando in causa sia il panorama politico italiano del biennio 2018-2020, che risulta denso di avvenimenti e con un ruolo considerevole nel dibattito pubblico, sia l’impatto che la pandemia da Covid-19 ha esercitato sui vari settori della sfera pubblica e privata, richiedendo delle misure speciali da parte delle istituzioni politiche nella gestione della crisi. La scelta di indagare la fascia giovanile di popolazione compresa tra i 18 e i 29 anni, che sviluppa una dieta informativa variegata, ibrida, pienamente aperta a tutte le esperienze informative offline e online, è invece frutto di una revisione sistematica sul consumo di informazione in Italia dagli inizi del XXI Secolo, effettuata attraverso l’analisi longitudinale dei Rapporti sulla Comunicazione Censis, dei vari rapporti sul consumo di informazione curati dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni nell’ambito delle attività del Servizio Economico-Statistico, e degli studi comparativi in ottica internazionale del Digital News Report (Reuters Institute for the Study of Journalism). Per rispondere alle complesse domande di ricerca, ovvero le strategie di accesso all’informazione politica da parte di un segmento preciso di popolazione attraverso la rilevazione delle abitudini informative, cui si aggiunge l’interesse allo studio delle motivazioni e dei percorsi che guidano la selezione delle fonti, si è scelto di organizzare il disegno di ricerca intorno all’integrazione tra approcci quantitativi e qualitativi, in linea con gli assunti della mixed methods research, in modo da giungere a dei risultati maggiormente profondi e arricchiti dai punti di forza di entrambi gli approcci. Nello specifico, si è proceduto, da una parte, con la somministrazione di un questionario online, diffuso su larga scala attraverso il social network site Facebook nei mesi aprile e maggio 2020, che ha restituito 881 risposte; dall’altra, con la realizzazione di 30 interviste semi-strutturate, effettuate nei mesi di luglio e agosto 2020 a coloro che nel questionario hanno dato la disponibilità ad essere intervistati. In particolare, attraverso il questionario, che garantisce la comparabilità delle risposte, sono state prodotte analisi statistiche di tipo quantitativo con l’obiettivo di giungere a una descrizione dei comportamenti informativi, in relazione al consumo di news politiche, da parte dei membri del campione. Inoltre, la scelta di diffondere il questionario tramite Facebook è dipesa dal primato che questa piattaforma riveste per quanto riguarda l’accesso all’informazione online, come certificato dai dati in letteratura, soprattutto per la fascia di popolazione oggetto della presente indagine. Nella successiva fase di ricerca, attraverso le interviste, che pongono l’attenzione sulla ricostruzione esperienziale dei soggetti coinvolti, si è cercato di approfondire in maniera dettagliata i risultati ottenuti dal questionario, con l’obiettivo di fare luce su aspetti difficilmente rilevabili, che come anticipato poco sopra, fanno riferimento alle motivazioni che guidano l’utilizzo delle fonti di informazione, alle aspettative che accompagnano la fruizione, al ruolo del contesto sociale e delle dinamiche relazionali che contribuiscono alla selezione delle fonti, agli aspetti personali e ai significati attribuiti alle diverse esperienze informative. Dallo studio emergono alcuni spunti interessanti, non interamente in linea con i risultati più diffusi della letteratura di riferimento. In primo luogo, si registra una significativa centralità dei quotidiani come fonte di informazione politica nell’ambito del circuito della comunicazione mainstream, grazie alla vocazione all’approfondimento della notizia presentata secondo chiavi di lettura privilegiate. Inoltre, sembra acquisire forza la figura del giornalista, chiamato a presentare il framework entro cui interpretare lo scenario politico. Infine, a differenza delle ricerche sul consumo di informazione che individuano il primato delle fonti algoritmiche, dai dati della presente ricerca emerge come, negli ambienti dell’informazione online, le fonti editoriali, ovvero i siti di informazione gestiti da player tradizionali o nativi digitali, rivestano una indiscussa leadership, in virtù della presenza della redazione giornalistica che garantisce una cura dettagliata nella trattazione dell’informazione all’interno di uno scenario caratterizzato dall’information overload.
26-feb-2021
File allegati a questo prodotto
File Dimensione Formato  
Tesi_dottorato_Sallusti.pdf

accesso aperto

Tipologia: Tesi di dottorato
Licenza: Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione 3.33 MB
Formato Adobe PDF
3.33 MB Adobe PDF

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1528873
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact