Il lavoro di ricerca si propone una ricognizione complessiva della concezione di simbolo, forma e persona e delle loro fondamentali relazioni intrinseche incentrate sul crinale dell’indisgiungibilità di estetica, ermeneutica e religione, nell’ampio quadro della produzione filosofica di Luigi Pareyson; l’obiettivo essenziale della ricerca risulta pertanto costituito anzitutto dall’indagine sulla natura e sulla struttura del simbolo e del simbolismo e sulla loro genealogia a partire dal pensiero pareysoniano: simbolo, forma e persona rappresentano infatti il punto focale di continuità teoretica tra l’estetica e l’ermeneutica, come anche tra la teoria della formatività da un lato e l’ontologia dell’inesauribile dall’altro. Da tale particolare prospettiva il vasto orizzonte del simbolico può, allora, essere riscoperto come avvio possibile per un’ontologia dell’immagine, nel contesto di un’ermeneutica del mito e dell’esperienza religiosa grazie alla quale mythos e logos vengono ricondotti ad un’originaria unità antropologica comune, fondata su una concezione della persona e dell’esistenza come sempre interpretante ed interpretabile; simbolo, forma e persona appaiono così, nell’orizzonte pareysoniano, necessariamente co-implicati e indissolubili, sino al punto di legittimare l’instaurarsi di una corrispondenza e di una reversibilità tra una filosofia del simbolo e dell’immagine simbolica e una filosofia della persona. La relazione generale di fisicità e trascendenza, sottesa alla definizione della natura del simbolo, intesse tutta l’evoluzione del percorso filosofico pareysoniano e si snoda in primo luogo nella prospettazione della struttura autonoma della forma a partire dalla teoria della formatività; in seconda istanza si delinea poi nell’analisi del rapporto tra esistenza immanente e ulteriorità della trascendenza, così come nella declinazione della reciprocità di infinito e finito; infine, soprattutto, si attua nella concezione della rappresentazione mitica e dell’esperienza religiosa, dove si articola con l’ontologia della libertà la presentazione del simbolismo e delle sue caratteristiche. I presupposti della delineazione del simbolo, concepito come forma che congiunge fisicità finita e trascendenza infinita, vengono tematizzati compiutamente solo all’interno dell’ultima fase della filosofia pareysoniana, coincidente con l’ontologia della libertà, ma attraversano indubbiamente anche le problematiche e i temi affrontati con la formulazione dell’estetica e del personalismo ontologico; la nozione di simbolo e la relazione tra simbolo e concetto si legano quindi anche alla nozione centrale di forma e a quella di persona. Affiora dunque un quadro complesso e fecondo, dotato di notevoli implicanze con il pensiero contemporaneo, dove la definizione dell’immagine simbolica nella sua relazione implicita con l’espressione tautegorica e non allegorica si pone come coincidenza di fisicità e trascendenza e rappresentazione concreta del rapporto inestricabile di finito e infinito e di persona e verità. Rispetto a studi e ricerche precedenti è emersa la possibilità di rintracciare nel pensiero pareysoniano, soprattutto nell’arco teorico che collega l’estetica all’ermeneutica esistenziale, i dati fondamentali di un confronto con la specificità della concezione cristiana dell’immagine sacra nel suo generarsi e affermarsi; in particolare questo riferimento implicito si può evincere nell’importanza attribuita ai concetti tra loro correlati di espressione, rivelazione, paradosso e verità nella loro accezione pascaliana e kierkagaardiana, della concezione della persona come rapporto ontologico e della conoscenza interpretativa come relazione tra forma e persona. La riflessione sul simbolo, come espressione del trascendente e del mito inteso come il fissarsi in una rappresentazione del rapporto con la verità, si differenzia sia da una teoria sistematica del simbolo che da una vera e propria teologia dell’immagine o filosofia religiosa e mette in luce la capacità dell’immagine simbolica, connessa alla natura del mito, di rigenerare un orizzonte di senso condiviso, comunitario e inter-personale.

Fisicità e trascendenza nel pensiero di Luigi Pareyson: simbolo, forma, persona / Gadaldi, Stefano. - (2021 Apr 29).

Fisicità e trascendenza nel pensiero di Luigi Pareyson: simbolo, forma, persona

GADALDI, STEFANO
29/04/2021

Abstract

Il lavoro di ricerca si propone una ricognizione complessiva della concezione di simbolo, forma e persona e delle loro fondamentali relazioni intrinseche incentrate sul crinale dell’indisgiungibilità di estetica, ermeneutica e religione, nell’ampio quadro della produzione filosofica di Luigi Pareyson; l’obiettivo essenziale della ricerca risulta pertanto costituito anzitutto dall’indagine sulla natura e sulla struttura del simbolo e del simbolismo e sulla loro genealogia a partire dal pensiero pareysoniano: simbolo, forma e persona rappresentano infatti il punto focale di continuità teoretica tra l’estetica e l’ermeneutica, come anche tra la teoria della formatività da un lato e l’ontologia dell’inesauribile dall’altro. Da tale particolare prospettiva il vasto orizzonte del simbolico può, allora, essere riscoperto come avvio possibile per un’ontologia dell’immagine, nel contesto di un’ermeneutica del mito e dell’esperienza religiosa grazie alla quale mythos e logos vengono ricondotti ad un’originaria unità antropologica comune, fondata su una concezione della persona e dell’esistenza come sempre interpretante ed interpretabile; simbolo, forma e persona appaiono così, nell’orizzonte pareysoniano, necessariamente co-implicati e indissolubili, sino al punto di legittimare l’instaurarsi di una corrispondenza e di una reversibilità tra una filosofia del simbolo e dell’immagine simbolica e una filosofia della persona. La relazione generale di fisicità e trascendenza, sottesa alla definizione della natura del simbolo, intesse tutta l’evoluzione del percorso filosofico pareysoniano e si snoda in primo luogo nella prospettazione della struttura autonoma della forma a partire dalla teoria della formatività; in seconda istanza si delinea poi nell’analisi del rapporto tra esistenza immanente e ulteriorità della trascendenza, così come nella declinazione della reciprocità di infinito e finito; infine, soprattutto, si attua nella concezione della rappresentazione mitica e dell’esperienza religiosa, dove si articola con l’ontologia della libertà la presentazione del simbolismo e delle sue caratteristiche. I presupposti della delineazione del simbolo, concepito come forma che congiunge fisicità finita e trascendenza infinita, vengono tematizzati compiutamente solo all’interno dell’ultima fase della filosofia pareysoniana, coincidente con l’ontologia della libertà, ma attraversano indubbiamente anche le problematiche e i temi affrontati con la formulazione dell’estetica e del personalismo ontologico; la nozione di simbolo e la relazione tra simbolo e concetto si legano quindi anche alla nozione centrale di forma e a quella di persona. Affiora dunque un quadro complesso e fecondo, dotato di notevoli implicanze con il pensiero contemporaneo, dove la definizione dell’immagine simbolica nella sua relazione implicita con l’espressione tautegorica e non allegorica si pone come coincidenza di fisicità e trascendenza e rappresentazione concreta del rapporto inestricabile di finito e infinito e di persona e verità. Rispetto a studi e ricerche precedenti è emersa la possibilità di rintracciare nel pensiero pareysoniano, soprattutto nell’arco teorico che collega l’estetica all’ermeneutica esistenziale, i dati fondamentali di un confronto con la specificità della concezione cristiana dell’immagine sacra nel suo generarsi e affermarsi; in particolare questo riferimento implicito si può evincere nell’importanza attribuita ai concetti tra loro correlati di espressione, rivelazione, paradosso e verità nella loro accezione pascaliana e kierkagaardiana, della concezione della persona come rapporto ontologico e della conoscenza interpretativa come relazione tra forma e persona. La riflessione sul simbolo, come espressione del trascendente e del mito inteso come il fissarsi in una rappresentazione del rapporto con la verità, si differenzia sia da una teoria sistematica del simbolo che da una vera e propria teologia dell’immagine o filosofia religiosa e mette in luce la capacità dell’immagine simbolica, connessa alla natura del mito, di rigenerare un orizzonte di senso condiviso, comunitario e inter-personale.
29-apr-2021
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