Ben trentacinque esponenti della massoneria romana figurano con assoluta certezza quali deputati o senatori in carica durante l’unico triennio in cui il fascismo e la massoneria convissero nelle aule del Parlamento italiano. La ricerca qui condotta circoscrive un preciso arco temporale di riferimento a un triennio di importanza peculiare, ovvero dalla marcia su Roma fino alla promulgazione della legge che mise al bando le associazioni (Legge n. 2029 del 26 novembre 1925, Regolarizzazione delle attività delle associazioni, enti e istituti e dell’appartenenza ai medesimi del personale dipendente dallo Stato, dalle provincie, dai comuni e da istituti sottoposti per legge alla tutela dello Stato, delle provincie e dei comuni): ciò che di questo triennio verrà esaminato sarà la compresenza di parlamentari che fossero tanto in carica nel potere legislativo quanto affiliati alle medesime logge di appartenenza. Ciò significa che non si prenderanno in esame tutti i parlamentari in carica che provenissero da o fossero stati eletti in un medesimo territorio ma, appunto, solo quelli in carica e certamente affiliati ad una loggia locale individuabile con certezza. Benché le attenzioni in merito agli sviluppi di questo campo della storiografia non siano state sempre diffuse in maniera sufficiente e omogenea, può ormai affermarsi senza dubbi di sorta che l’azione politica e sociale svolta in Italia – già a cavallo tra la nascita dei fasci di combattimento e anche fino alla caduta del regime – dagli affiliati alle massonerie (ben più che della massoneria intesa unitariamente, in termini di istituzione/i emanante/i direttive cogenti e più o meno adempiute dagli iscritti), determini un quadro estremamente eterogeneo all’interno della compagine massonica (e in particolar modo massonico-parlamentare) in termini tanto ideologici quanto materiali. Tale quadro, per parte sua, appare già innovativo come campione di indagine (diversamente dal ben più battuto studio dei rapporti tra l’istituzione massonica in sé e il potere politico).

La massoneria da Roma al parlamento fascista, in «Archivio della Società Romana di Storia Patria», vol. 142, 2019, ISSN 0391-6952 / Fragale, Luca. - In: ARCHIVIO DELLA SOCIETÀ ROMANA DI STORIA PATRIA. - ISSN 0391-6952. - (2021).

La massoneria da Roma al parlamento fascista, in «Archivio della Società Romana di Storia Patria», vol. 142, 2019, ISSN 0391-6952

Luca Fragale
2021

Abstract

Ben trentacinque esponenti della massoneria romana figurano con assoluta certezza quali deputati o senatori in carica durante l’unico triennio in cui il fascismo e la massoneria convissero nelle aule del Parlamento italiano. La ricerca qui condotta circoscrive un preciso arco temporale di riferimento a un triennio di importanza peculiare, ovvero dalla marcia su Roma fino alla promulgazione della legge che mise al bando le associazioni (Legge n. 2029 del 26 novembre 1925, Regolarizzazione delle attività delle associazioni, enti e istituti e dell’appartenenza ai medesimi del personale dipendente dallo Stato, dalle provincie, dai comuni e da istituti sottoposti per legge alla tutela dello Stato, delle provincie e dei comuni): ciò che di questo triennio verrà esaminato sarà la compresenza di parlamentari che fossero tanto in carica nel potere legislativo quanto affiliati alle medesime logge di appartenenza. Ciò significa che non si prenderanno in esame tutti i parlamentari in carica che provenissero da o fossero stati eletti in un medesimo territorio ma, appunto, solo quelli in carica e certamente affiliati ad una loggia locale individuabile con certezza. Benché le attenzioni in merito agli sviluppi di questo campo della storiografia non siano state sempre diffuse in maniera sufficiente e omogenea, può ormai affermarsi senza dubbi di sorta che l’azione politica e sociale svolta in Italia – già a cavallo tra la nascita dei fasci di combattimento e anche fino alla caduta del regime – dagli affiliati alle massonerie (ben più che della massoneria intesa unitariamente, in termini di istituzione/i emanante/i direttive cogenti e più o meno adempiute dagli iscritti), determini un quadro estremamente eterogeneo all’interno della compagine massonica (e in particolar modo massonico-parlamentare) in termini tanto ideologici quanto materiali. Tale quadro, per parte sua, appare già innovativo come campione di indagine (diversamente dal ben più battuto studio dei rapporti tra l’istituzione massonica in sé e il potere politico).
2021
massoneria; parlamento; fascismo
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
La massoneria da Roma al parlamento fascista, in «Archivio della Società Romana di Storia Patria», vol. 142, 2019, ISSN 0391-6952 / Fragale, Luca. - In: ARCHIVIO DELLA SOCIETÀ ROMANA DI STORIA PATRIA. - ISSN 0391-6952. - (2021).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1527974
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