Il contributo analizza l’opera di Anna Banti come macrostruttura complessa in cui l’autrice sperimenta diverse tipologie narrative sfidando l’unità della forma racconto. Il passaggio sperimentale attraverso la parzialità dei modelli narrativi è determinato dalle variazioni del paesaggio urbano, dispositivo simbolico e strutturale che cambia in funzione delle modalità enunciative. Sottoposta a uno sguardo lirico e deformante, la città di Venezia diventa metafora di una parola letteraria nuova, che resiste all’oblio del tempo e restituisce visibilità ad una presenza femminile rimossa e offesa dalla Storia.
Lavinia fuggita di Anna Banti. Il racconto come spazio aperto / Rubini, Francesca. - In: FILOLOGIA E CRITICA. - ISSN 0391-2493. - 3(2019), pp. 401-420.
Lavinia fuggita di Anna Banti. Il racconto come spazio aperto
Francesca Rubini
2019
Abstract
Il contributo analizza l’opera di Anna Banti come macrostruttura complessa in cui l’autrice sperimenta diverse tipologie narrative sfidando l’unità della forma racconto. Il passaggio sperimentale attraverso la parzialità dei modelli narrativi è determinato dalle variazioni del paesaggio urbano, dispositivo simbolico e strutturale che cambia in funzione delle modalità enunciative. Sottoposta a uno sguardo lirico e deformante, la città di Venezia diventa metafora di una parola letteraria nuova, che resiste all’oblio del tempo e restituisce visibilità ad una presenza femminile rimossa e offesa dalla Storia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.