Se dobbiamo chiederci come sarà la pratica del Design nel prossimo futuro, certamente bisogna osservare il presente e capire quali sono i segnali di cambiamento che si stanno verificando e provare a proiettarli in una logica di forecasting. E il segnale più evidente che non possiamo non considerare è la presa d’atto sempre più pressante della inadeguatezza del sistema di consumo massivo a cui la società contemporanea, almeno quella nei paesi ad economie mature, si era conformata e informata nel corso del secolo precedente. Il Design, nato e sviluppatosi in quello stesso sistema, oggi sta dimostrando la necessità di un ripensamento e di un cambiamento dei propri paradigmi. A livello di riflessione teorico critica, questo ripensamento e cambiamento è un dato oramai certo e già se ne sono immaginate possibili evoluzioni. Ma quello che qui ci interessa conoscere è se e quali cambiamenti stanno avvenendo anche nel fare Design, in quella dimensione pratica con cui il Design, o meglio i designer, si esprimono e danno il loro contributo al sistema sociale, culturale, produttivo ed economico. Per far questo gli autori hanno aperto un dialogo informale con due realtà progettuali che già nella loro struttura si configurano come un seme di cambiamento e che attraverso un agire riflessivo, critico ma altrettanto germinativo hanno fatto del loro lavoro e di loro stessi un campo di sperimentazione per il fare Design del prossimo futuro. Ne emerge un quadro interessante dove la parola chiave è “resilienza”, intesa qui non nella sua accezione politica di “resistenza” ma in quella più vicina alla psicologia che parla di “riorganizzazione positiva”, di “ricostruzione sensibile” di “valorizzazione della identità”. Ecco quindi una pratica fatta di idee prima ancora che di forme, di pensieri critici che sotto forma di oggetti ridisegnano “resilientemente” il prossimo futuro quasi a rispondere al quesito “leviano” del “se non ora, quando?”

Professioni Resilienti. Quando le pratiche di Design diventano responsabili. Resilient Professions. When Design practices become responsible / DI LUCCHIO, Loredana; Giambattista, Angela. - In: DIID. DISEGNO INDUSTRIALE INDUSTRIAL DESIGN. - ISSN 1594-8528. - 72:(2020), pp. 18-25.

Professioni Resilienti. Quando le pratiche di Design diventano responsabili. Resilient Professions. When Design practices become responsible

Loredana Di Lucchio
Co-primo
;
Angela Giambattista
Co-primo
2020

Abstract

Se dobbiamo chiederci come sarà la pratica del Design nel prossimo futuro, certamente bisogna osservare il presente e capire quali sono i segnali di cambiamento che si stanno verificando e provare a proiettarli in una logica di forecasting. E il segnale più evidente che non possiamo non considerare è la presa d’atto sempre più pressante della inadeguatezza del sistema di consumo massivo a cui la società contemporanea, almeno quella nei paesi ad economie mature, si era conformata e informata nel corso del secolo precedente. Il Design, nato e sviluppatosi in quello stesso sistema, oggi sta dimostrando la necessità di un ripensamento e di un cambiamento dei propri paradigmi. A livello di riflessione teorico critica, questo ripensamento e cambiamento è un dato oramai certo e già se ne sono immaginate possibili evoluzioni. Ma quello che qui ci interessa conoscere è se e quali cambiamenti stanno avvenendo anche nel fare Design, in quella dimensione pratica con cui il Design, o meglio i designer, si esprimono e danno il loro contributo al sistema sociale, culturale, produttivo ed economico. Per far questo gli autori hanno aperto un dialogo informale con due realtà progettuali che già nella loro struttura si configurano come un seme di cambiamento e che attraverso un agire riflessivo, critico ma altrettanto germinativo hanno fatto del loro lavoro e di loro stessi un campo di sperimentazione per il fare Design del prossimo futuro. Ne emerge un quadro interessante dove la parola chiave è “resilienza”, intesa qui non nella sua accezione politica di “resistenza” ma in quella più vicina alla psicologia che parla di “riorganizzazione positiva”, di “ricostruzione sensibile” di “valorizzazione della identità”. Ecco quindi una pratica fatta di idee prima ancora che di forme, di pensieri critici che sotto forma di oggetti ridisegnano “resilientemente” il prossimo futuro quasi a rispondere al quesito “leviano” del “se non ora, quando?”
2020
antropocene; responsabilità; pratiche progettuali; Joe Velluto; forma fantasma
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Professioni Resilienti. Quando le pratiche di Design diventano responsabili. Resilient Professions. When Design practices become responsible / DI LUCCHIO, Loredana; Giambattista, Angela. - In: DIID. DISEGNO INDUSTRIALE INDUSTRIAL DESIGN. - ISSN 1594-8528. - 72:(2020), pp. 18-25.
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