Il Dēnkard VII è una delle principali fonti che narrano in modo estensivo e piuttosto completo la vita di Zoroastro, tuttavia nonostante la grande importanza che questo testo assume nella storia degli studi di iranistica, l’unica edizione di riferimento rimane ancora oggi quella di Molé, il quale, com’è noto, non riuscì mai a ricontrollarla un’ultima volta prima della sua morte. L’opera, conosciuta molto spesso come il testo della «leggenda di Zoroastro», in realtà non può definirsi un vero e proprio testo biografico poiché i capitoli dedicati alla cosiddetta leggenda sono solo cinque su undici e, di questi cinque, Zoroastro compare come protagonista effettivo solo in tre. Da ciò appare chiaro che il Dēnkard VII sia un libro ben più complesso che contiene anche una sezione biografica, ma con una trama più estesa che abbraccia un percorso narrativo più lungo. A quanto detto si deve aggiungere un altro presupposto: il testo non fornisce una visione oggettiva e assoluta di Zoroastro, ma riflette la visione che gli zoroastriani avevano del proprio «profeta» al momento della sua redazione e quindi, lo stesso Dēnkard VII può essere definito un’espressione della cultura zoroastriana di primo periodo islamico. Partendo da queste premesse, il presente elaborato intende fornire una nuova edizione del testo, che però tenga in ampia considerazione l’eccellente lavoro svolto da Molé. Tale edizione aggiornata è stata il punto di partenza per uno studio del settimo libro inteso come un prodotto culturale contenente una fabbricazione narrativa, che può essere analizzata attraverso i principi della semiotica narrativa di Greimas e del formalismo russo di Propp. In questo senso, la figura di Zoroastro viene studiata in quanto principale attore di un intreccio, di un racconto che comprende l’intera storia dell’uomo, dalla creazione ad opera di Ohrmazd fino alla fine dei tempi. Grazie agli strumenti della narratologia si è in grado di ottenere un quadro completo della struttura interna del testo, evidenziando i principali elementi che permettono alla trama di procedere e i tratti essenziali con cui viene caratterizzato l’attore-eroe Zoroastro. Una volta individuatane l’architettura, il testo è stato confrontato con le altre opere medio-persiane, al fine di comprendere se la narrazione contenuta nel Dēnkard sia stata l’unica possibile o ve ne erano di altre. Tale raffronto è stato effettuato sempre da un punto di vista narratologico, andando a comparare i testi sia in senso verticale, quindi in base all’evoluzione della trama, sia in senso orizzontale, cioè vedendo le similitudini e le divergenze tra i singoli episodi.

La figura di Zarduxšt sul percorso della storia sacra / Vassalli, Massimiliano. - (2021 Mar 10).

La figura di Zarduxšt sul percorso della storia sacra

VASSALLI, MASSIMILIANO
10/03/2021

Abstract

Il Dēnkard VII è una delle principali fonti che narrano in modo estensivo e piuttosto completo la vita di Zoroastro, tuttavia nonostante la grande importanza che questo testo assume nella storia degli studi di iranistica, l’unica edizione di riferimento rimane ancora oggi quella di Molé, il quale, com’è noto, non riuscì mai a ricontrollarla un’ultima volta prima della sua morte. L’opera, conosciuta molto spesso come il testo della «leggenda di Zoroastro», in realtà non può definirsi un vero e proprio testo biografico poiché i capitoli dedicati alla cosiddetta leggenda sono solo cinque su undici e, di questi cinque, Zoroastro compare come protagonista effettivo solo in tre. Da ciò appare chiaro che il Dēnkard VII sia un libro ben più complesso che contiene anche una sezione biografica, ma con una trama più estesa che abbraccia un percorso narrativo più lungo. A quanto detto si deve aggiungere un altro presupposto: il testo non fornisce una visione oggettiva e assoluta di Zoroastro, ma riflette la visione che gli zoroastriani avevano del proprio «profeta» al momento della sua redazione e quindi, lo stesso Dēnkard VII può essere definito un’espressione della cultura zoroastriana di primo periodo islamico. Partendo da queste premesse, il presente elaborato intende fornire una nuova edizione del testo, che però tenga in ampia considerazione l’eccellente lavoro svolto da Molé. Tale edizione aggiornata è stata il punto di partenza per uno studio del settimo libro inteso come un prodotto culturale contenente una fabbricazione narrativa, che può essere analizzata attraverso i principi della semiotica narrativa di Greimas e del formalismo russo di Propp. In questo senso, la figura di Zoroastro viene studiata in quanto principale attore di un intreccio, di un racconto che comprende l’intera storia dell’uomo, dalla creazione ad opera di Ohrmazd fino alla fine dei tempi. Grazie agli strumenti della narratologia si è in grado di ottenere un quadro completo della struttura interna del testo, evidenziando i principali elementi che permettono alla trama di procedere e i tratti essenziali con cui viene caratterizzato l’attore-eroe Zoroastro. Una volta individuatane l’architettura, il testo è stato confrontato con le altre opere medio-persiane, al fine di comprendere se la narrazione contenuta nel Dēnkard sia stata l’unica possibile o ve ne erano di altre. Tale raffronto è stato effettuato sempre da un punto di vista narratologico, andando a comparare i testi sia in senso verticale, quindi in base all’evoluzione della trama, sia in senso orizzontale, cioè vedendo le similitudini e le divergenze tra i singoli episodi.
10-mar-2021
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1521991
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